Gli agenti della Squadra mobile di Ragusa hanno arrestato due donne, L.A., e F.M., entrambe di 43 anni, ragusane, accusate, a vario titolo, di incendio doloso, violazione di domicilio, spaccio di sostanze stupefacenti e furti.

La misura, richiesta dal sostituto procuratore Monica Monego, è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa  che ha anche disposto il trasferimento in carcere per le due donne, chiuse in cella, nel penitenziario di Agrigento.

L’incendio e gli affari

Le indagini della Squadra mobile hanno avuto inizio nel giugno scorso, in particolare nella mattinata dell’8 giugno, a seguito di un incendio nell’appartamento di una delle donne arrestate.

Le indagate vivono nella stessa palazzina, nel centro storico di Ragusa, insomma sono vicine di casa ma sarebbero legate da alcuni interessi illeciti, tra cui lo spaccio di droga ed i furti.

Solo che, nei giorni precedenti allo scoppio del rogo avrebbero litigato. Non è chiaro ancora se per i loro affari o per altri ragioni, fatto sta che le fiamme hanno rischiato di danneggiare seriamente l’appartamento.

“Rischio per le altre abitazioni”

“Il presunto autore, difatti, con tale grave gesto aveva inteso vendicarsi con il suo rivale, senza minimamente pensare al rischio causato all’incolumità pubblica, atteso che l’abitazione coinvolta era collocata nel centro storico di Ragusa, all’interno di una stradina angusta ove insistevano numerose altre abitazioni e con una bombola di G.P.L. nel vano cucina” fanno sapere dalla Questura di Ragusa

I messaggi sul telefonino

Nel corso degli accertamenti, gli agenti della Squadra mobile hanno posato i loro sospetti sulla vicina di casa della proprietaria della casa andata in fiamme e così sono entrati in possesso del suo telefonino. In memoria,  avrebbero trovato le prove del suo coinvolgimento, messaggi espliciti rivolti alla rivale, che avrebbero tolto tanti dubbi ai poliziotti, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa.

 

 

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