Presenta per la Sicilia un quadro in chiaro e scuro il rapporto del Ministero degli Interni per il 2016 sugli sfratti. Se diminuiscono complessivamente rispetto al 2015 i provvedimenti emessi e gli sfratti eseguiti , aumentano invece le richieste di esecuzione, le misure cioè il cui iter si è concluso che vengono presentate all’ufficiale giudiziario.

“Quello che si evidenzia rilevano la segretaria del Sunia Sicilia, Giusy Milazzo e Mimma Argurio, della segreteria regionale Cgil- è un disagio abitativo diffuso, che interessa anche le medie città fino a pochi anni fra appena sfiorate dal fenomeno, essendo mancata una strategia sia del governo nazionale che di quello regionale per affrontarlo”.

Questi i numeri del rapporto del Ministero: le richieste di esecuzione sono state 8.478 %, con una crescita del 5,74% rispetto al 2015 .Tra le città medie con un aumento maggiore ci sono Caltanissetta (+21.28%) Enna (+19.35) Ragusa (+53.57). Tra le aree metropolitane, Messina presenta una variazione in crescita del +44.75%, Catania del+ 7.46%. Sono 1.071 i provvedimenti di sfratto emessi , con una flessione rispetto all’anno precedente. Solo la provincia di Enna registra un aumento , pari al 10,71%. Gli sfratti eseguiti sono invece 1.778 con una diminuzione del 4,51% rispetto al 2015. In controtendenza le province di Catania (+18,43%), Ragusa (+15,65% e a Enna (+ 10,20 )

Per la Cgil e il Sunia “la situazione resta allarmante anche perchè è stato eliminato il fondo di sostegno alla locazione e i fondi per la morosità incolpevole restano in parte inutilizzati per gli intoppi burocratici e per le rigidità dei criteri d’accesso.La regione siciliana- rilevano Milazzo e Argurio- peraltro su questi temi non ha mai né legiferato né stanziato fondi ad hoc”.