Fatture false per 4 milioni sono state emesse da una società che ora ha subito un sequestro preventivo per equivalente da parte della Guardia di finanza di Ragusa, per ordine del Gip.
Il patrimonio sequestrato è costituito da 1,5 milioni in denaro, conti correnti, autovetture e immobili nella disponibilità di due società e di due degli otto indagati, denunciati, a vario titolo, per reati tributari.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un fornitore austriaco nei confronti del rappresentante legale di una società operante ad Acate (Ragusa) nel settore della produzione di imballaggi in legno.
I denunciati sono O. P., 58 anni, e un suo complice, D.D., 42 anni.
Coinvolte 6 imprese locali e due società di diritto romene.
L’imprenditore ragusano si è servito di ditte individuali e società cosiddette “cartiere”, aventi sedi formali tra Niscemi(CL), Acate (RG) e Vittoria (RG), ma di fatto tutte gestite dalla sua società con sede ad Acate.
Le imprese interposte, prive di struttura imprenditoriale, sono state utilizzate all’occorrenza per acquistare merce direttamente dai fornitori comunitari (austriaci e romeni); in realtà la merce non veniva consegnata alla ditta che aveva effettuato l’ordine ma direttamente all’effettivo destinatario, P.O., beneficiario della frode.
Sempre in merito a fatture false e frode, lo scorso 8 luglio, gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza cautelare ai domiciliari nei confronti di Franco Pindemonte, 61 anni, originario del Lazio, ma da tempo trapiantato a Carini, in provincia di Palermo, accusato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Palermo. Con lo stesso provvedimento il giudice ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 386.000 euro, nei confronti dei rappresentanti legali di cinque società che avrebbero beneficiato delle fatture false emesse dalla cooperativa Team Service arl, con sede a Carini di cui Pindemonte è il rappresentante legale.
La verifica fiscale svolta nei confronti della società cooperativa, ha permesso di rilevare come la cooperativa operasse come società di logistica solo cartolarmente, sull’intero territorio siciliano, essendo in realtà dedita alla sistematica emissione di fatture per prestazioni di servizio inesistenti nei confronti di diversi clienti, per i quali documentava prestazioni di servizio per trasporti e facchinaggio di fatto mai effettuate. Secondo la Guardia di Finanza la Team Service era utilizzata come “cartiera” per l’emissione delle fatture, non disponendo né di personale dipendente nè di mezzi di trasporto.
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