Fermato a bordo di un autocarro per un controllo stradale, è stato riconosciuto ed arrestato dalla polizia. Un uomo di 30 anni di nazionalità egiziana è finito in carcere a Verbania, in Piemonte, per scontare una pena definitiva di quattro anni, tre mesi e 27 giorni di reclusione per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina commesso a Pozzallo, nel Ragusano. Nei suoi confronti anche una multa di 1.8 milioni di euro.

Identificato tramite le impronte digitali

L’uomo era stato fermato ma era privo di documenti di riconoscimento. È stato identificato attraverso le impronte digitali risultando così destinatario della pesante condanna.

Il controllo è avvenuto sabato 23 marzo a Verbania Fondotoce, lungo la strada statale 34 del Lago Maggiore. Il mezzo sul quale viaggiava come passeggero, un autocarro trasportante ponteggi, violava le norme riguardanti la massa dei veicoli, eccedendo di oltre il 70% il peso consentito. Al conducente dipendente di una ditta di trasporto in conto terzi con sede a Milano sono state contestate plurime violazioni al codice della strada per un valore complessivo di 2.000 euro con ritiro della patente di guida.

Tre nuovi arresti per favoreggiamento all’immigrazione clandestina

Pochi giorni fa il gip di Trapani ha emesso tre ordinanze cautelari su proposta della Dda di Palermo nei confronti di tre tunisini accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità. I provvedimenti sono stati eseguiti dagli agenti della squadra mobile. I nuovi provvedimenti fanno seguito alle indagini dello servizio centrale operativo della polizia di Stato, che lo scorso 21 febbraio scorso, hanno portato al fermo nei confronti di 10 persone, 6 italiani e 4 tunisine, indagate di aver creato delle cellule presenti sia in Italia che il Tunisia per il trasferimento di migranti tunisini, dalle coste settentrionali di quel Paese con arrivo sul litorale marsalese, garantendo dei viaggi Vip.

Il viaggio clandestino sarebbe stato garantito attraverso natanti robusti e veloci e dietro il pagamento di somme di denaro che variavano dai 3 ai 6 mila euro. In particolare, il sodalizio avrebbe sponsorizzato i viaggi più costosi in quanto effettuati con un numero minimo di clandestini non superiore a venti, in condizioni meteo-marine ottimali, a bordo di gommoni dotati di motori di grossa cilindrata. Gli organizzatori, inoltre, avrebbero assicurato ai tunisini interessati al viaggio una traversata veloce e sicura, garantendo di non essere intercettati dalle navi militari preposte al controllo.

Le tre persone destinatarie dell’odierna misura cautelare in carcere, due dei quali irregolari nel territorio nazionale, erano già detenuti in quanto precedentemente arrestati in flagranza, proprio nell’ambito della presente indagine.