I primi 9 bandi del Programma operativo Fesr 2014-2020 partiranno entro il prossimo 15 gennaio.
Ad annunciarlo oggi, a Ragusa, in occasione dell’incontro “Sicilia2020: strumenti finanziari per lo sviluppo della Sicilia e per l’internazionalizzazione delle pmi”, organizzato dalla Piccola Industria di Sicindustria insieme con il Consorzio Coexport Sicilia, Confindustria Ragusa e la rete europea Enterprise Europe Network, di cui Sicindustria è partner, è stato l’assessore regionale delle Attività produttive, Mariella Lo Bello.
“Il Po Fesr Sicilia 2014-2020 – ha detto Giorgio Cappello, presidente della Piccola industria di Sicindustria a una platea di oltre 100 imprenditori – ha una dotazione finanziaria di 4 miliardi e mezzo di euro e di questi almeno un miliardo e mezzo è destinato all’innovazione e alla competitività delle piccole e medie imprese. Capite che è un treno che non possiamo perdere. Ma le risorse vanno spese bene. Basta con le logiche clientelari che finora hanno vanificato qualsiasi possibilità di sviluppo dell’Isola. Lo dico qui oggi all’assessore Lo Bello: per la Sicilia è l’ultima chance. Si cambi rotta o affondiamo tutti”. In particolare Cappello si è soffermato sulle risorse destinate a ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione (457,1 milioni di euro); alla promozione della competitività delle pmi (667,8 milioni di euro); e all’agenda digitale (342,5 milioni). “Si tratta – ha detto – di oltre 1,5 miliardi di euro che, se ben utilizzati, potranno rendere le nostre imprese sempre più competitive nel mercato globale 4.0”.
Un mercato al quale le imprese devono obbligatoriamente guardare per crescere. “È chiaro – ha aggiunto Cappello – che la prima cosa da fare è rendere le imprese più solide e più preparate sulle opportunità che i mercati offrono. Ed è quello che Sicindustria fa attraverso la rete Enterprise Europe Network, creando opportunità di business per le aziende non più solo nei mercati europei ma anche e soprattutto in quelli extraeuropei”.
Tra gli argomenti affrontati anche quello delle reti d’impresa, uno strumento su cui Confindustria, attraverso Retimprese, sta molto lavorando per superare il localismo e aggregarsi su programmi di crescita, pur mantenendo una autonomia imprenditoriale. Nell’Isola ci sono attualmente 241 reti: 17 a Trapani; 28 a Palermo; 10 ad Agrigento; 18 a Caltanissetta; 7 ad Enna; 11 a Messina; 91 a Catania; 42 a Ragusa e 17 a Siracusa per un totale di 257 imprese siciliane e il potenziale di crescita è enorme. “Oggi pomeriggio in giunta – ha annunciato l’assessore Lo Bello – farò inserire le reti d’impresa nell’Obiettivo tematico 3, ossia quello destinato a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese”.
Sulla necessità di un modello di sviluppo si sono soffermati il presidente della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Laccoto, e il vicepresidente della commissione Bilancio dell’Ars, Nello Di Pasquale: “La politica e le imprese – hanno detto – non si sono sedute per pensare a un modello di sviluppo ed è quello che invece dobbiamo fare. In questo Sicindustria ha un ruolo importantissimo”.
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