Parte da Vittoria un progetto che si inserisce nel “PON Legalità- interventi per l’ospitalità dei lavoratori stagionali ed il contrasto al fenomeno del caporalato”, redatto dal Ministero dell’Interno con l’obbiettivo di tutelare i lavoratori impiegati nel settore agricolo e creare dei centri per l’accoglienza con strutture per erogare servizi.
Tra le provincie del Mezzogiorno d’Italia in cui la presenza del caporalato, l’intermediazione illegale di manodopera nel settore agricolo è più forte, la provincia di Ragusa ha fatto registrare numerosi episodi di violenza e di sopraffazione.
Vittoria, fulcro di un’economia agricola basata sulle coltivazioni di ortaggi in serra di lungo periodo e per questo baricentro di un flusso immigratorio di lavoratori Nordafricani e Rumeni che costituiscono la manodopera delle aziende agricole locali, è stata catapultata alla ribalta nazionale per diversi episodi di degrado e di marginalità sociale.
Da Vittoria parte adesso un segnale qualificante e di riscatto che segna un percorso nuovo per tutti quegli enti interessati da questo fenomeno.
Il Ministero dell’Interno ha concesso un finanziamento di 1.683.589,48 euro nell’ambito del piano operativo nazionale Legalità 2014-2020 per sostenere l’ospitalità dei lavoratori stagionali ed il contrasto al fenomeno del caporalato.
Il progetto prevede la realizzazione di uno sportello, ubicato nei locali della delegazione di Scoglitti di piazza Sorelle Arduino, dove i lavoratori immigrati potranno chiedere assistenza e anche denunciare in forma anonima situazioni di degrado e di sfruttamento.
I locali della delegazione ospiteranno gli uffici delle Politiche Migratorie del Comune e il Centro provinciale istruzione Adulti (Cpia) partner del progetto. Tramite il Centro infatti, saranno attivati corsi per l’alfabetizzazione alla lingua italiana per gli immigrati.
La durata delle attività è quinquennale e vedrà impegnati nella realizzazione operatori locali accanto a mediatori culturali. Lo sportello prevede anche la consulenza e l’ascolto a imprese e singoli cittadini, italiani e non, finalizzati all’ambito migratorio.
Tale finanziamento è frutto della collaborazione fra tutte le istituzioni impegnate a livello centrale, regionale e locale, con la Prefettura di Ragusa impegnata in prima linea insieme ai comuni interessati e partirà a breve.
Il progetto che realizzerà il Comune di Vittoria si inserisce all’interno del protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura Cura-legalità-uscita dal ghetto sottoscritto tra il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Agricoltura, le parti sociali e alcune Regioni quali Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia nel maggio 2016.
In Sicilia il fenomeno dello sfruttamento ha visto, purtroppo primeggiare la provincia di Ragusa, quale unica area siciliana che richiedeva prioritari interventi finalizzati al superamento del problema.
Secondo i dati Istat, gli stranieri residenti in provincia di Ragusa al 1° gennaio 2018 sono 28.827 e rappresentano il 9,0% della popolazione residenziale (321,370). La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Tunisia con il 30,0%, di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (29,9%) e dall’Albania (13,8%).
La provincia di Ragusa, da sola, con circa 3.500 aziende (6° censimento generale dell’agricoltura, 2010) raggiunge una superficie di quasi 5.400 ettari di serre, pari al 17% della superficie serricola nazionale.
Vittoria, da sola, totalizza circa 1/3 delle aziende esistenti in provincia, seguita da Acate (660), Scicli e l’area comunale di Ragusa con 546 e 527 aziende).
“Il caporalato, ovvero l’illecita intermediazione di manodopera, basata sullo sfruttamento dell’attività lavorativa, – commenta il Commissario straordinario Filippo Dispenza – credo sia uno dei più odiosi crimini contro l’umanità. Perché, sfruttare la necessità di esseri umani, spesso stranieri ed alla ricerca di condizioni di vita migliori dei Paesi di loro provenienza, di accettare lavori tra i più umili, oltre che tra i più faticosi, ledendo anche irreparabilmente la loro dignità, vuole semplicemente significare un ritorno ad un triste passato, all’epoca in cui era ritenuto legittimo l’aberrante ricorso alla schiavitù per i lavori più faticosi (spesso quello dei campi) ed umilianti! Anche in Italia, come altrove, sono stati necessari gravissimi fatti di sangue e ribellioni degli sfruttati contro la protervia spesso criminale, che calpestava e negava loro sacrosanti diritti, per poter giungere all’approvazione da parte del Parlamento italiano di una finalmente severa legge che colpisce chi lede la dignità di esseri umani sfruttandone gravemente le doti lavorative ”.
“L’individuazione di Scoglitti non è casuale – commenta il Commissario straordinario Giovanna Termini, – poiché si tratta di una località che vede transitare quotidianamente un numero cospicuo di immigrati che popolano le campagne della fascia costiera. L’idea progetto nasce dal contrasto alle forme di caporalato, induzione in schiavitù e di servitù sessuale perpetrata ai danni della popolazione dei lavoratori migranti residenti nelle zone rurali del territorio di Vittoria, favorendo l’emersione del fenomeno tramite la presenza delle Istituzioni. Come servitori dello Stato questo era il nostro impegno e questo abbiamo fatto in una città difficile e dai molti problemi. Un ringraziamento particolare va alla Prefettura di Ragusa che ha coordinato la regia del progetto e ai dipendenti del comune di Vittoria, settore Servizi Sociali e Lavori Pubblici, che hanno seguito l’iter che ci ha permesso di ottenere questo risultato”.
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