E’ stata fissata per il prossimo 18 dicembre davanti al tribunale di Ragusa la prima udienza del processo per agli imprenditori di Vittoria (Rg) Giovanni e Raffaele Donzelli, di 71 e 46 anni, rispettivamente padre e figlio, arrestati nel gennaio scorso con l’accusa di aver avuto rapporti con la mafia. Lo rende noto il loro legale, l’avv. Antonio Fiumefreddo, aggiungendo che Giovanni Donzelli è stato scarcerato su disposizione della Cassazione, “che ha annullato per due volte l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti, ritenendo inconsistente l’accusa di associazione mafiosa”.

“Nel processo e nella procedura della misura di prevenzione – aggiunge Fiumefreddo – i Donzelli presenteranno le loro ragioni e offriranno riscontro alla loro verità, ed è una verità che li vede casomai vittime conclamate di reiterate estorsioni, persino di gravissimi attentati, financo alla vita dei Donzelli, quando questi si sono sottratti alle richieste criminali”.

Nei giorni scorsi la Direzione investigativa antimafia di Catania ha sequestrato beni stimati in due milioni di euro ritenuti riconducibili a Raffaele Donzelli, di 47 anni, imprenditore del settore del recupero e della trasformazione di materie plastiche nel Ragusano. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta del procuratore etneo e del direttore della Dia.

Nel maggio dello scorso anno l’imprenditore era stato arrestato per bancarotta fraudolenta in concorso con alcuni familiari. E’ ritenuto legato al clan ‘Dominante -Carbonaro’, come sostenuto in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’ottobre 2019 confermata dal Tribunale del riesame un mese più tardi. L’operazione venne condotta dalla Finanza di Gela nei confronti di tre persone accusate di aver provocato il fallimento di una loro società con la distrazione e dissipazione di beni attraverso un articolato sistema di acquisti e vendite ad altre aziende riconducibili allo stesso gruppo. Contestualmente fu eseguito un sequestro preventivo per equivalente di una società con sede a Vittoria (Ragusa).

Secondo le accuse avrebbero causato il dissesto finanziario di un’azienda dedita alla raccolta e al riciclaggio di materie plastiche, la Sidi srl di Niscemi, attraverso passaggi di competenze e capitali ad altre 11 società fantasma, fino ad arrivare nel 2017 alla dichiarazione di fallimento per appropriarsi di 11 milioni di euro, 5 dei quali dovuti al fisco.

Per Raffaele Donzelli la Procura di Gela aveva ottenuto dal Gip del tribunale l’ordine di custodia cautelare in carcere, per gli altri due invece gli arresti domiciliari. Con i soldi ricavati dal fallimento, sarebbe nata una nuova società, la Iblea Plast Srl con sede a Vittoria, che farebbe capo a dei prestanome dello stesso Donzelli, disponendo dei macchinari e dell’autorizzazione unica ambientale della Sidi Srl per poter continuare a operare.