Gli agenti del commissariato di polizia di Vittoria hanno eseguito 5 misure cautelari al termine dell’operazione Time Lock su una rapina in banca, all’agenzia Monte dei Paschi di Siena di Vittoria, commessa il 26 novembre del 2021.

I nomi degli indagati in carcere

Sono tre gli arrestati: i vittoriesi Giacomo Gilberto, Vincenzo Latino e Salvatore Scafidi, con precedenti penali, che sono stati condotti in carcere, come disposto dall’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Ragusa.

Coinvolta una guardia giurata

Gli altri due destinatari della misura cautelare sono incensurati, un comisano ed un catanese, quest’ultimo una guardia giurata: per loro è stato disposto l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza

La rapina

Secondo quanto emerge nelle indagini della polizia  dei magistrati della Procura di Ragusa, a presentarsi in banca furono tre uomini con caschi integrali: per entrare danneggiarono con una spranga in ferro la vetrata dell’istituto di credito. Uno di loro riuscì a prelevare una somma consistente, pari a 70 mila euro, mentre i complici tenevano a bada i testimoni, minacciandoli di colpirli con quella sbarra.

Le indagini

I poliziotti avviarono le indagini,  analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nell’istituto bancario alla ricerca di ogni dettaglio utile alla ricostruzione delle fasi della rapina.

Il palo

Emerse che, oltre ai tre rapinatori che si erano introdotti all’interno della banca, vi era un quarto uomo con il ruolo di palo che si trovava all’interno di un’autovettura in sosta nei pressi dell’istituto bancario per osservare sia quello che succedeva all’interno sia l’eventuale arrivo di  personale delle forze dell’ordine.

Che si trattasse di un complice avente il ruolo di palo emergeva dal raffronto delle immagini sia interne che esterne alla banca e dall’analisi di altri sistemi di videosorveglianza presenti nelle immediate adiacenze. Infatti, l’uomo venne notato effettuare manovre strane posizionando l’auto sempre in obliquo e pronto ad immettersi nel traffico dopo la fine del “lavoro” dei complici.

Il covo

Nelle fasi successive alla rapina i poliziotti riuscirono ad individuare il “covo” dei rapinatori dove erano stati occultati i mezzi utilizzati per la rapina.

Il quinto uomo, la guardia giurata

Le indagini della Polizia si sono concluse con l’identificazione del quinto uomo, una guardia particolare giurata in servizio in un ospedale di Catania, conoscitore dei sistemi di sicurezza delle banche che, oltre a fornire le armi e particolari sulla vulnerabilità degli istituti bancari, ricoprì il ruolo da trade union tra i rapinatori catanesi e il gruppo dei vittoriesi.