I finanzieri del Gruppo di Ragusa hanno portato a termine un’operazione contro il lavoro nero. Sono stati controllati diversi ristoranti ed al termine delle ispezioni sono stati individuati  14 lavoratori in nero, di cui 2 risultati anche percettori del reddito di cittadinanza  2 lavoratori irregolari.

Le sanzioni per i datori di lavoro

Nei confronti dei 5 datori di lavoro sono state emesse sanzioni amministrative per oltre 40.000 euro, anche per
l’ipotesi aggravata di impiego di lavoratori “in nero” percettori del sussidio.

Revoca reddito di cittadinanza

Per questi ultimi è scattata la segnalazione all’Inps per la revoca del beneficio e la restituzione, con effetto retroattivo, delle somme indebitamente percepite.

Proposta di chiusura per 4 aziende

È stata inoltre proposta, nei confronti di 4 imprese, la sospensione dell’attività imprenditoriale all’Ispettorato del
Lavoro di Ragusa, per il superamento della soglia del 10% di personale irregolare rispetto a quello presente sul
luogo di lavoro.

“I controlli effettuati testimoniano la costante attenzione riservata dalla Guardia di Finanza al contrasto dell’illegalità nel settore dello sfruttamento della manodopera irregolare. Il lavoro nero, infatti, è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste” spiegano dal comando delle Fiamme gialle di Ragusa.

Caporalato e lavoro nero nel Siracusano

Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro hanno portato a termine un’indagine su una vasta forma di caporalato nel territorio di Francofonte, nel Siracusano. Sono 24 le persone indagate, tra cui 8, 2 imprenditori e 6 caporali, accusati a vario titolo, di sfruttamento del lavoro in concorso ai danni di 27 lavoratori in nero, di cui 16 percettori del reddito di cittadinanza e dunque, indagati per truffa.

L’indagine, avviata nel dicembre del 2021, è stata portata a termine grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali e riprese video, che hanno svelato l’esistenza di una società con sede nel comune di Francofonte che esternalizzava le proprie attività produttive. Nello specifico, 6 caporali provvedevano a reclutare personale in nero: la manodopera, impiegata per il montaggio di sistemi di irrigazione a beneficio di aziende agricole, svolgeva turno di  turni di lavoro massacranti e senza alcun minimo requisito di sicurezza