- La polizia di Ragusa ha scoperto una maxi truffa nel mercato delle auto
- Le macchine nuove erano indicate come usate
- Sono state indagate 12 persone, tra clienti, rivenditori di auto e titolari di agenzie di disbrigo pratiche
Gli agenti di polizia di Ragusa hanno indagato 12 persone, tra acquirenti privati, titolari di rivendite di auto e titolari di agenzie disbrigo pratiche, a vario titolo ed in concorso tra loro, per truffa, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
La vicenda
Gli inquirenti hanno svelato che era stato organizzato un sistema per vendere auto, eludendo il Fisco, consentendo ai commercianti di auto di guadagnare molti soldi, applicando tariffe molto basse, capaci di sbaragliare, in modo illegale, la concorrenza. Una modalità che, secondo la polizia, avrebbe permesso di compiere attività di riciclaggio, emersa durante le indagini, avviate nei mesi scorsi dopo alcune segnalazioni.
Le auto dall’estero
Dalle indagini è emerso che alcuni veicoli, provenienti dall’estero, sarebbero stati immatricolati presso la Motorizzazione attraverso documentazione false da parte di diverse concessionarie, “nonché attraverso la compiacenza di agenzie di consulenza automobilistica che, nei fatti, formulavano e sottoscrivevano falsamente per conto ed all’insaputa del compratore affinché questi non venisse mai a conoscenza dell’origine estera del veicolo, il cui valore commerciale è largamente inferiore rispetto alle quotazioni nazionali” spiegano dalla Questura di Ragusa.
Il trucco
Queste auto venivano indicate a “chilometro 0”, senza specificare la provenienza estera, ed erano classificate come “veicoli usati” anziché come nuovi, allo scopo di eludere le procedure fiscali e trarre un vantaggio economico non indifferente. “Lo spunto investigativo – spiegano gli inquirenti – scaturiva dal notevole incremento di pratiche relative alla nazionalizzazione di veicoli esteri presso questa provincia, anche da parte di soggetti residenti in altre province o appartenenti a persone giuridiche non rientranti nella giurisdizione di questa Motorizzazione Civile” .
False autocertificazioni
Le false autocertificazioni di residenza nel Ragusano, consentivano inoltre l’immatricolazione con minori tempi di trattazione per le pratiche e la consegna della documentazione. L’immatricolazione, come spiegano gli agenti di polizia, necessita di documentazione a nome e per conto dell’acquirente e viene sottoscritta dallo stesso e poi trasmessa dalle agenzie specializzate presso l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile, ove è residente il compratore oppure ove ha sede la rivendita dei veicoli. Diversi acquirenti hanno disconosciuto le firme apposte per tali disbrigo pratiche e solo a seguito dell’indagine hanno potuto apprendere di aver acquistato un veicolo di provenienza estera e pertanto di minor valore commerciale.
Le auto
11 i veicoli finiti nell’inchiesta: 2 Fiat 500, una BMW 318, un’Audi Q3 ed un Nissan Qashqai – con targhe e carta di circolazione polacche false – già oggetto di furto e di riciclaggio, attraverso la falsa attività di nazionalizzazione sopra descritta.
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