Un anno di pane alla Locanda del Samaritano, una struttura di accoglienza che ospita a Catania circa 80 homeless tra uomini, donne e bambini, e un contributo alla costruzione della casa di Toti, il primo albergo etico in Sicilia, che sorgerà a Modica, in provincia di Ragusa, per ospitare e dare lavoro a persone con disabilità.
Sono i due progetti di solidarietà che la cooperativa agricola Valle del Dittaino intende sostenere assieme ad altre iniziative per celebrare i quarant’anni di attività: “1976-2016, una buona fetta di storia insieme”.
Ad illustrare il programma sono Nino Grippaldi, presidente di Valle del Dittaino, padre Mario Sirica, responsabile della Locanda del Samaritano e Muni Sigona, presidente della Casa di Toti Onlus. Domenica 22 maggio, l’appuntamento sarà allo storico stabilimento di Dittaino Scalo, Assoro, in provincia Enna a partire dalle 10.30, per festeggiare tutti insieme.
La filosofia solidaristica è certamente la formula alla base del successo dell’azienda – nata il 22 maggio del 1976 per volontà di 23 agricoltori dell’ennese, ora diventati 45– che in quarant’anni è stata capace di trasformare e portare nelle tavole di mezzo mondo l’alimento base dei contadini siciliani: il pane di grano duro, coltivato nell’entroterra dell’isola, con l’aggiunta di criscenti, il lievito madre a pasta acida.
E non è un caso che il dono del pane assuma un significato altamente simbolico nella prima iniziativa sposata dalla cooperativa Valle del Dittaino, rivolta agli ospiti della Locanda del Samaritano.
Come nella parabola del Vangelo, “la Locanda del Samaritano”, nata nel 2010, accoglie e ospita una piccola comunità di sacerdoti, volontari e poveri senza dimora, italiani e stranieri, bambini, ma con uno spirito nuovo: non il solito dormitorio ma uno spazio di condivisione tra persone che vogliano reinserirsi nella società e nel lavoro. Un’accoglienza gratuita, senza alcuna convenzione pubblica, che si regge sulla generosità dei cittadini. Tra i progetti personalizzati, anche TeleStrada Press, il giornale dei senza dimora, progetto autofinanziato, che ha il fine di garantire una possibilità di reinserimento a persone uscite dal mercato del lavoro e a reddito zero.
Tra gli ospiti della struttura, fino a non molto tempo fa, c’era anche un giovane migrante proveniente dal Gambia, di nome Ebrima, 21 anni, arrivato a Lampedusa su una carretta del mare. Per lui, la svolta è arrivata quando ha conosciuto Salvatore “Toti”, un ragazzo di 17 anni affetto dall’età di 2 anni da una rara forma di autismo. Ebrima è diventato il migliore amico e suo custode per otto ore al giorno.
“La casa di Toti” comunità per disabili è il secondo progetto che la cooperativa Valle del Dittaino ha deciso di sostenere. Nata da un sogno di Maria “Muni” Sigona e Michele Lanza, genitori di Toti, è l’idea che tante persone con disabilità psichiatrica, dal presente difficile e un futuro ancora più incerto, possano svolgere la propria quotidianità in un luogo diverso dalle strutture specializzate, più familiare e accogliente, che sia allo stesso tempo protetto e attrezzato, con personale qualificato. E così, mettendo a disposizione l’antica casa di famiglia, una masseria del Settecento, immersa nella campagne iblee, Muni Sigona e il marito hanno gettato le basi per realizzare il primo albergo etico in Sicilia. In Italia, il primo è sorto nel 2006 ad Asti.
L’Associazione La Casa di Toti Onlus ha già attivato laboratori occupazionali ludico-ricreativi per ragazzi disabili e normo “Palcoscenico Calle Calle”, nell’Auditorium comunale di Trecastagni (CT). I ragazzi, assistiti da psicologi e personale Osa, volontari e tirocinanti dell’Università di Catania (Psicologia e Scienze della Formazione), trascorrono del tempo in modo divertente e costruttivo.
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