Veleni nella campagna elettorale per la corsa a sindaco di Ragusa. Nel mirino è finito l’uscente Peppe Cassì, attaccato da  Maurizio Tumino, consigliere comunale uscente e leader della lista “Insieme” che fa parte della coalizione  che sostiene il candidato di centrodestra Giovanni Cultrera. Tumino  rispolvera la delibera di giunta (la 510 dello scorso 24 ottobre), con la quale l’amministrazione “ha preso atto degli elaborati del nuovo Prg della città”.

“Aumentato valore terreni del sindaco” attacca Tumino

Cassì, secondo Tumino, “nella revisione del Prg ha inteso mutare la destinazione urbanistica di terreni della sua famiglia, che sono passati da verde agricolo a turistico-alberghiero, facendo passare il valore di questi terreni da 100 mila euro a circa 3 milioni di euro”.

“Doveva asternersi”

Tumino ricorda che l’art.78 del Testo unico degli enti locali, al comma 2 del decreto legislativo 267 del 2000, recita che “gli amministratori, in caso di piano urbanistici, debbono astenersi da votazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti fino al quarto grado. Abbiamo appurato, con carte alla mano, che questa affinità esiste e per questa ragione ci siamo rivolti alla magistratura”. Il sindaco, infatti, avrebbe partecipato alla deliberazione della giunta.

“Solo fango” replica Cassì

Dal canto suo Cassì spiega che si tratta di “insinuazioni che gettano fango. Le ritengo delle provocazioni finalizzate a spingermi a replicare. Preferisco non entrare nel merito. La ricostruzione che danno i miei avversari politici è del tutto farlocca. Non farò scadere la campagna elettorale e la politica a livelli di alcuni candidati. Sto valutando assieme ai miei legali di presentare una querela”