Nell’arco di 48 ore due tartarughe della specie caretta caretta trovate morte sulla spiaggia di Scoglitti, nel Ragusano. Secondo gli ambientalisti le cause collegate al precario stato di salute del mare.

I ritrovamenti

Le due carcasse sono state intercettate dai volontari dell’Oipa, l’organizzazione internazionale di protezione animali. Per l’esattezza localizzate sulla cosiddetta “costa Fenicia”, nella frazione di Vittoria, poco pi avanti di dove si trova il bar della spiaggia.

Allarme microplastiche

Si tratta del secondo esemplare ritrovato morto sempre nello stesso punto. “Che la salute dei mari adiacenti alla fascia trasformata non sia dei migliori – sostengono i volontari Oipa – non lo scopriamo oggi. Non ci resta altro che attendere di poterne individuarne le cause, semmai si riuscirà a scoprire. Noi rilanciamo con forza una attenzione maggiore da parte degli organi preposti sullo stato di salute dei nostri mari. Troppa plastica, fili di nailon ed altro finiscono in mare ogni anno con danni incalcolabili su un già precario ambiente marino. Senza tener conto che le microplastiche finiscono negli alimenti che mangiamo giornalmente”.

Il salvataggio alle Egadi

Un problema diffuso quello dell’inquinamento dei mari siciliani che comporta gravi rischi per le tartarughe (e non solo). L’estate scorsa ci fu un salvataggio dell’equipaggio dei carabinieri del battello del distaccamento navale di Favignana, impegnati in un servizio di pattugliamento marittimo. Ad essere notato a circa 2 miglia dalla costa la presenza in superficie di un esemplare di tartaruga marina appartenente alla specie protetta “Caretta Caretta”. L’animale risultava aggrovigliato da cime in materiale plastico e sintetico, bottiglie in plastica e lenza con ami da pesca. Strozzavano la pinna anteriore destra, immobilizzavano completamente l’arto, motivo per il quale la tartaruga è da subito apparsa in grosse difficoltà e rischiava di morire.

Dopo le cure la liberazione

I carabinieri hanno così provveduto al recupero a bordo del battello dell’esemplare, adulto di sesso femminile del peso di circa 30 chili, Fu poi affidato alle cure del personale dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” che ha provveduto anche alla successiva liberazione.

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