Nei giorni in cui medici e infermieri si trasformano in patrioti e gli ospedali diventano luoghi di imprese eroiche, ecco che si svela prepotente il rovescio della medaglia quale è la sanità pubblica. È il caso del Cardarelli, dove 249 operatori sanitari si sono messi in malattia, non perché affetti da coronavirus o altre patologie, ma per una vera e propria diserzione.

 

Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze dell’ospedale, denuncia l’accaduti sui social, scrivendo “Penso a tutti gli operatori del Cardarelli che sono al loro posto e penso anche a tutti quelli che si nascondono dietro un certificato medico fasullo lasciando i colleghi da soli a lavorare. Non abbiamo rancore contro questi, solo commiserazione. Il Cardarelli andrà lo stesso avanti conseguendo come al solito i migliori risultati della sanità campana”.

 

Ma “i furbetti della corsia” non sono un caso circoscritto soltanto al Cardarelli, ci sono situazioni di questo tipo distribuite su tutto il territorio nazionale, l’ospedale napoletano è soltanto il punto più colpito. Fortunatamente, a fare da controparte a queste persone furbe, c’è chi lascia la pensione per tornare in ospedale a dare una mano.