PALERMO (ITALPRESS) – La lombalgia, la sua natura e come gestire i pazienti che soffrono di questo disturbo. Questi i temi trattati nel corso del convegno “La comunità di pratica come esperienza di successo di integrazione ospedale-territorio,
nella gestione del paziente con lombalgia in regione Sicilia”, che si è svolto nella sede dell’Ordine dei Medici di Palermo, a Villa Magnisi.
“E’ una patologia è molto diffusa – ha detto all’Italpress Luigi Galvano, segretario della FIMMG Sicilia -. Circa il 30% della popolazione ne è affetta e l’80% ha avuto almeno qualche episodio nella vita. E’ una patologia multifattoriale, cioè dovuta a tante cause per cui bisogna affrontarla in maniera completa. Per questo abbiamo attivato dei percorsi di formazione per tirare fuori delle linee di guida e comportamento, che talvolta non sono sempre omogenee”.
La lombalgia è spesso associata a comorbidità e viene generalmente gestita dai medici di medicina generale (Mmg) e da alcuni specialisti, tra cui reumatologi, fisiatri, geriatri e ortopedici. In un’ottica di approccio assistenziale integrato di pazienti cronici, socialmente fragili e tendenti alla disabilità, i medici di famiglia svolgono un ruolo di primo piano.
“L’obiettivo – ha aggiunto Galvano – è emettere delle linee guida di consenso in modo che si possa sempre più parlare un linguaggio comune e lavorare quindi sempre più a rete. E’ un modello utilizzato dalla Regione Marche e poi c’è la Regione Veneto insieme a noi”.
In Sicilia è stato possibile definire le linee guida per la corretta gestione del paziente con lombalgia nel setting della medicina generale e monitorare le buone prassi professionali attraverso l’implementazione di una piattaforma informatica. Un modello che rappresenta una ulteriore opportunità di sviluppo per la medicina territoriale e che i medici di famiglia puntano ad estendere in altre regioni. “C’è da dire che la categoria dei medici di medicina generale sta attraversando un momento veramente critico, perchè siamo in una fase di passaggio. Siamo sovraccaricati enormemente di burocrazia”, ha concluso Galvano.
“Quello di oggi è un evento molto importante che nasce dalla constatazione che una buona sanità non ha ricadute positive esclusivamente sullo stato di salute del singolo paziente – ha sottolineato Giovanni Merlino, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Palermo -. Una buona sanità fa anche risparmiare, evitando ad esempio esami inutili. A tutto ciò va aggiunta anche una riduzione dei costi indiretti e cioè le giornate di lavoro perse. In Sicilia per lombalgia o problemi correlati nel 2023 sono stati rilasciati circa 200.000 certificati di malattia, 50.000 di questi nella provincia di Palermo. Considerando che ogni certificato, in questi casi, ha una durata minima di 3-5 giorni, basta fare la moltiplicazione e si capisce l’impatto enorme che può avere questa patologia”.
Nel corso dell’evento anche due sessioni moderate dal presidente di Nusa Servizi, Massimo Magi: “I metodi e i risultati del progetto” e “La divulgazione delle linee guida d’indirizzo”: “E’ fondamentale avere un modello formativo dove poter confrontare, condividere obiettivi professionali – ha spiegato – attraverso la costituzione di tavoli di confronto e di condivisione dove medici di famiglia e specialisti possono ragionare sulla loro esperienza, condividere in maniera sinergica i loro saperi e aumentare, incrementare così le competenze professionali”.
– Foto xd6/Italpress –
(ITALPRESS).
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