PALERMO (ITALPRESS) – La signora dell’alta borghesia di Caltanissetta accusata di aver avvelenato il marito e il mistero dell’aereo di Bepi Cajozzo volatilizzatosi nel Basso Tirreno. La scomparsa di tre ragazzini di Aspra e l’omicidio dell’agopuntore coreano dei vip palermitani. L’uccisione di due affermati ristoratori e il misterioso suicidio in una camera d’albergo. Sono dodici le storie rimaste avvolte nella nebbia dell’irrisolto e raccontate dal giallista Gian Mauro Costa, ex giornalista Rai oggi scrittore di successo, e Roberto Leone, ex cronista di nera e giudiziaria di Repubblica. Entrambi sulle orme degli omicidi, di mafia e non solo, fin dagli anni Ottanta, quando lavoravano fianco a fianco nella redazione del quotidiano “L’Ora”. Le loro strade si sono separate, fino a ritrovarsi ai nostri giorni, a caccia di nuovi indizi che potrebbero aprire squarci su vecchi delitti.
Si intitola “Dodici passi nel mistero” il libro che sarà distribuito gratuitamente nell’Isola da domani con il quotidiano Repubblica Palermo. Il testo raccoglie le storie pubblicate dal quotidiano nelle domeniche della scorsa estate, riscuotendo un grande successo di pubblico, integrate con nuovi racconti, altri particolari, che rendono le storie dei veri e propri mini romanzi, come raccontato da chi, come Gaetano Savatteri, di gialli se ne intende.
Non solo “cold case”, insomma. Per testimoniare come in Sicilia – e non è certo un vanto – si uccide e si muore ammazzati non solo per mafia. La prefazione è curata da un altro maestro della cronaca nera, Francesco La Licata, giornalista ed editorialista palermitano de “La Stampa”, il testo è arricchito dai racconti di un esperto poliziotto degli anni passati, Leoluca Rocchè, e da un luminare della Medicina Legale, Paolo Procaccianti.
La cronaca viene riletta con un taglio narrativo rigorosamente legato ai fatti. Ne emerge un quadro che, senza alcuna pretesa nè storica nè sociologica, fa emergere il ritratto di un’intera società, quella isolana. Non si segue un criterio cronologico o tematico, ma il fiuto dei due vecchi cronisti. Alcune di queste vicende sono ancora vive nella memoria collettiva, altre invece sono finite nel dimenticatoio. Per i più giovani si tratta di casi sconosciuti o di cui hanno solo sentito parlare. Varrà la pena scorrerli. Per capire – anche così – qualcosa in più di questa terra che resta, per certi versi, impenetrabile.
(ITALPRESS).