PALERMO (ITALPRESS) – Alla guida della Cisl Sicilia da pochi giorni, ma per Leonardo La Piana le emergenze da affrontare sono già numerose: dall’emergenza idrica allo spopolamento della regione per un’emorragia innarestabile di risorse, dal ritardo nell’attuazione degli interventi del Pnrr al welfare e sanità. Il nuovo segretario generale, infatti ha tracciato in un’intervista all’Italpress un quadro complessivo delle principali criticità nell’Isola fornendo allo stesso tempo delle strategie per superarle: “Creare lavoro vero in una Regione come la nostra necessita di imprenditori che vogliono investire e di una Pubblica Amministrazione che mette in campo tutte le risorse necessarie – avverte -. Ma per spingere gli imprenditori a investire in questa terra serve un parco infrastrutturale che abbia una vera e propria consistenza, che consenta alle imprese di essere competitive, senza queste cose è difficile creare occupazione vera, duratura e sicura”.
E questo sta generando due grandi problemi: “Il primo è che un lavoro povero, discontinuo, che non si rivolge alle donne e ai giovani crea un problema di fuga di cervelli”, ma c’è anche un’altra emergenza, quello della sicurezza: “Anche se un lavoro non è duraturo deve essere sicuro, questo significa che bisogna mettere in campo un meccanismo di natura culturale che riteniamo debba partire anche dalle scuole”. Ma “quello che abbiamo notato è che molto spesso le persone non sono più nelle condizioni di capire quali sono i rischi associati al compito che stanno eseguendo, perchè la velocità con cui si cambia alcune volte determina le condizioni che incidono negativamente e si arriva a incidenti mortali”, prosegue. In questo quadro, un’importante leva di sviluppo è rappresentato sicuramente dal Pnrr: “La Cisl ha sempre creduto nel Piano nazionale di resistenza e resilienza e agli effetti positivi che poteva portare – assicura -, abbiamo però sempre detto che l’applicazione in salsa siciliana di queste norme faceva i conti con lo stato di dissesto e predissesto dei Comuni, con la carenza di professionalità e la quasi impossibilità, in alcuni casi, di produrre progetti esecutivi: questo sta portando un ritardo: il 2026 è alle porte e questa cosa deve farci riflettere”.
C’è quindi l’esigenza che le imprese che lavorano per il Pnrr “siano sane, che applicano i contratti e tutto ciò che riguarda la sicurezza – prosegue -. Sotto questo profilo, è importante l’impegno che stiamo facendo in tutta la province con le Prefetture, un tavolo di monitoraggio per evitare che queste somme vadano a rimpinguare le casse della malavita”. Infine, il tema siccità che sta mettendo in ginocchio il settore dell’agricoltura in Sicilia: “Servono interventi di breve periodo per dare risposte alle persone o si rischia di arrivare ad avere una bomba sociale – osserva -, e una strategia complessiva che richiede tempo e deve quindi camminare assieme a interventi mirati. C’è un dato drammatico delle aree interne dove la situazione sta diventando assurda da gestire. Il tema della siccità impatta profondamente anche su agricoltura e turismo. Il prossimo anno Agrigento sarà Capitale della Cultura e arrivarci con una condizione di siccità e carenza di acqua sarà un problema serio per accogliere i tanti turisti che arriveranno nella nostra terra”, conclude.
– Foto gtr/Italpress –
(ITALPRESS).
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