MILANO (ITALPRESS) – “La Sicilia è l’unica regione che non ha privatizzato gli aeroporti. Privatizzare significa inserire governance competitive di manager che tendono ad aumentare il numero di vettori che atterrano. Manca questa gestione manageriale che invece fa decollare tutti gli altri aeroporti”. Lo ha detto Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress.
Per Schifani “il processo di privatizzazione dei due scali aeroportuali va avviato. Agevoleranno i cittadini e le casse di enti pubblici proprietari dell’aeroporto”, ha evidenziato. “I processi di privatizzazione – ha aggiunto – ormai sono gestiti da regole ferree e di trasparenza, quindi pericoli di infiltrazioni ormai ne vedo pochi. Naturalmente – ha detto – saremo rigorosissimi, però è un sistema collaudato sotto il profilo procedurale”.
Schifani si è soffermato anche sui prezzi elevati per l’acquisto di biglietti aerei per la Sicilia. “Abbiamo denunciato all’Antitrust questa anomalia che pagano i siciliani: da quando faccio politica – ha evidenziato – è la prima volta che si assiste a prezzi come 600-700 euro per tornare da Roma a Palermo, mentre a New York si arriva con molto meno. Sono fortemente impegnato e con me credo di avere tutto il popolo siciliano. Andrò avanti e non mi fermerò perchè è un fatto inconcepibile”.
In tema di collegamenti, c’è anche la questione del Ponte sullo Stretto. “Devo ringraziare pubblicamente il ministro Salvini – ha detto Schifani – che si sta spendendo in una maniera senza precedenti e sarò al suo fianco senza se e senza ma. Devo ringraziarlo – ha continuato – perchè si sta impegnando molto. Già abbiamo fatto un paio di incontri e ha spiegato il percorso che io e il presidente della Calabria Occhiuto abbiamo condiviso”. Tra quanto tempo si potrà vedere la prima parte materiale di quest’opera? “Non dipende da me – ha affermato Schifani – ma comunque non meno di un anno o un anno e mezzo perchè bisogna mettere a posto tante carte che prima erano sparigliate. Il mio sogno – ha concluso – sarebbe riuscire a mettere la prima pietra entro un paio di anni, insieme al ministro Salvini e a Roberto Occhiuto”.
In Sicilia sono necessarie alcune riforme. Innanzitutto, per Schifani, occorre “semplificare”. “La Sicilia – ha spiegato – in questi anni è rimasta al palo. In campagna elettorale ho incontrato tutti i corpi intermedi, il mondo produttivo e non del nostro sistema e ho registrato un appello accorato: sbloccate i sistemi decisionali”. “Proprio oggi – ha aggiunto il governatore siciliano – la mia giunta ha deciso di attivare un processo legislativo finalizzato a rivedere da qui a qualche settimana le procedure di funzionamento del Comitato tecnico-scientifico, rivederne i componenti, le regole e la funzione del presidente. Occorre adeguarsi alle richieste che vengono da tutte le parti del mondo per gli investimenti in Sicilia”. Inoltre, “reintrodurremo le province”, ha aggiunto. “Lo vuole il governo – ha continuato – e lo vuole il territorio. A breve presenteremo un disegno di legge che ci riporta all’elezione diretta dei presidenti delle province, non soltanto per una maggiore democrazia quanto per una maggiore efficienza delle istituzioni sul territorio”.
Si discute anche di termovalorizzatori. “Già in campagna elettorale – ha affermato – mi sono espresso per i due termovalorizzatori in Sicilia perchè senza questa soluzione non ne vedo altre. A volte mi confronto con opposizioni di carattere ideologico e non realistico. Andrò avanti seguendo le procedure corrette per la realizzazione di queste due grandi realtà”.
Un’altra sfida è quella del Pnrr: “Per quanto mi riguarda – ha detto il governatore siciliano -, ho riunito tutti i capi dipartimento, con il segretario generale e gli assessori, per fare il punto e capire bene a che punto si è nell’attuazione dei progetti del Pnrr. E’ un’occasione che non possiamo perdere – ha aggiunto – ma sono abbastanza fiducioso perchè vigilo”.
All’ordine del giorno c’è anche il tema dell’autonomia. “Già le Regioni – ha affermato – hanno un’autonomia differenziata sulla sanità e sappiamo bene come esista una differenza tra la sanità del Mezzogiorno e quella del Nord. Queste autonomie hanno effettivamente determinato differenze, non per colpa degli operatori del Mezzogiorno ma anche dei trasferimenti pubblici e dei sistemi organizzativi. Incontrerò il ministro Calderoli per discutere con calma di questo argomento. Chiederò innanzitutto tempi certi per individuare i livelli unitari delle prestazioni”. Schifani ha ricordato che “la Sicilia gode dell’autonomia finanziaria” ma “non è applicata”. “Quando si aprirà un tavolo, ritengo – ha aggiunto – che sia la volta buona per discutere del ripristino di questo principio costituzionale”.
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