PALERMO (ITALPRESS) – I Carabinieri tra Casteldaccia e Palermo
hanno eseguito 12 misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.
Nell’operazione, denominata “Cristallo” e nella quale risultano indagate altre 4 persone in stato di libertà, sono state eseguite: 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere; 5
di arresti domiciliari; 4 obblighi di dimora con permanenza domiciliare notturna e contestuale obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Il provvedimento è frutto di una indagine condotta dalla Sezione Operativa di Bagheria nell’arco di soli 6 mesi, ovvero da Novembre 2021 a Maggio 2022.
Scoperta una florida e attiva piazza di spaccio operante nel comune di Casteldaccia, dedita alla vendita anche nei comuni limitrofi di hashish, marijuana, cocaina, crack (derivato dalla cocaina attraverso un processo di lavorazione e cristallizzazione dal quale prende il nome l’odierna operazione); il volume d’affari e il modus operandi attraverso cui questi sarebbero stati condotti: i principali indagati si sarebbero occupati dell’approvvigionamento dello stupefacente dal palermitano, per poi cederlo al dettaglio all’interno delle proprie abitazioni di Casteldaccia, ma interessandosi anche della “vendita all’ingrosso” ad ulteriori persone, le quali avrebbero acquistato considerevoli quantitativi di droga al fine di rivenderla in autonomia a terzi. Buona parte delle cessioni sarebbe avvenuta anche con il classico sistema di pagamento a credito, nel senso che gli acquirenti ricevevano le quantità richieste senza pagare e, non appena ne avevano la disponibilità, saldavano “il conto”.
Le indagini si sono sviluppate attraverso intercettazioni,
telecamere di videosorveglianza nei luoghi destinati alla vendita e cessione, con puntuali riscontri su strada.
Al riguardo tra i mesi di Aprile e Ottobre 2022 sono state arrestate in flagranza 3 persone destinatarie dell’attuale provvedimento restrittivo, con il sequestro complessivo di circa:
4,7 Kg di marijuana; 2,1 Kg di hashish; 700 grammi di cocaina pura; più di 9.000 euro quale provento dell’attività di spaccio
recuperato un “libro mastro” manoscritto con indicazione dei crediti/debiti aperti con fornitori e acquirenti.
Inoltre gli arresti avrebbero indotto gli indagati ad accelerare il recupero dei crediti vantati nei confronti dei propri clienti, poichè era assolutamente necessario ripagare i propri fornitori, così da non perdere la loro fiducia e continuare a esercitare l’attività criminosa. Ciò sarebbe avvenuto ricorrendo a violenze fisiche e intimidazioni – per le quali non è mai stata sporta denuncia – al fine di “convincere” i più restii a saldare i propri debiti. I militari hanno quindi accertato 5 episodi estorsivi attraverso con cui gli indagati avrebbero recuperato le somme di denaro per le dosi precedentemente cedute a credito.
– foto: ufficio stampa carabinieri
(ITALPRESS).
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