- Agenzia di scommesse clandestina
- Clienti assembrati
- Locale chiuso
Aveva aperto clandestinamente la sua agenzia di scommesse, a Siracusa, ma è stato scoperto dai carabinieri che hanno chiuso il locale per un periodo di 30 giorni. Provvedimento che scatterà quando le attività economiche potranno riaprire.
Modus operandi
Secondo quanto ricostruito dai militari del comando provinciale, il titolare avrebbe tenuto la saracinesca abbassata ma attraverso la grata metallica avrebbe ricevuto le scommesse, impresse nei pizzini, dei clienti che, con il passare dei giorni, sarebbero stati sempre più numerosi, al punto da far sorgere più di un sospetto tra i residenti delle palazzine vicine, preoccupati per questi assembramenti, tra i veicoli principali del contagio.
La denuncia
E così uno di loro ha chiesto ai carabinieri di compiere un controllo ed in effetti quando la “gazzella” dei militari si è recata nel locale ha notato delle persone in fila, pronte a consegnare la propria scommessa. Tutti quanti, circa 15, molti dei quali senza mascherina, sono stati multati, compreso il titolare. “Alle sanzioni si è aggiunta la chiusura provvisoria dell’attività, che avrà efficacia quando termineranno gli attuali obblighi di chiusura, e l’invio di tutti gli atti all’autorità prefettizia” spiegano dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa.
Gli altri controlli
Ci sono stati anche i controlli sulle strade della città: su un importo complessivo di circa 11.000 euro, 2.000 di questi hanno riguardato violazioni al codice della strada, mentre circa 9.000 euro sono stati comminati per riscontrate violazioni dei vari decreti per il contenimento della pandemia, tra cui il mancato uso della mascherina. Inoltre, è stato denunciato A.A, siracusano, 21 anni, che, seppur giovanissimo si trova già sottoposto agli arresti domiciliari per vari reati di spaccio di sostanze stupefacenti. “Il giovane durante il controllo è stato sorpreso fuori dalla sua abitazione senza alcuna autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria e pertanto oltre alla relativa sanzione amministrativa dovrà rispondere in sede penale della sua evasione dai domiciliari” spiegano dal comando provinciale.
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