“Auguro al Mpa di lavorare bene per il bene della città di Siracusa”. E’ il primo commento, condito da una buona dose di sarcasmo, del deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, in merito al recente ingresso del Mpa nella giunta di Siracusa, guidata dal sindaco di Azione, Francesco Italia, che, alle amministrative del 2023, ha vinto le elezioni, sconfiggendo al ballottaggio il candidato del Centrodestra, il forzista Ferdinando Messina, sostenuto anche dal Mpa.
L’anomalia Siracusa
L’anomalia Siracusa, con il Mpa al governo della città ed il resto del Centrodestra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, insieme al Pd all’opposizione, ha fatto scalpore in Sicilia, soprattutto perché, a breve, ci sarà una importante tornata elettorale.
Le ripercussioni
“Ci saranno ripercussioni politiche su scala regionale ma se ne riparlerà dopo le elezioni europee ed amministrative” assicura il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, l’uomo di fiducia nel Siracusano del presidente della Regione, Renato Schifani, recentemente in visita nel capoluogo per dirimere la questione della costruzione del nuovo ospedale, in riferimento alla copertura finanziaria che è stata garantita dal Governatore grazie ai fondi ex articolo 20.
Nei giorni successivi alla tappa siracusana, il sindaco di Siracusa ha riacceso i fari sulla questione dell’ospedale, chiedendo certezze sulla parte del nuovo ospedale che sarà affidata ai privati a cui spetterà la gestione di alcuni servizi, come la mensa ed il parcheggio. Una uscita che non è piaciuta a Schifani e forse nemmeno l’approdo del Mpa nell’amministrazione del sindaco di Siracusa lo ha reso felice. L’umore di Forza Italia è comunque nelle parole del suo “console” a Siracusa.
“Non ci siamo rimasti bene”
“L’ingresso del Mpa lo abbiamo appreso dalla stampa, di certo – dice il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso – non ci siamo rimasti molto bene. Ognuno è naturalmente libero di fare le proprie scelte, assumendosi le responsabilità come è giusto che sia. Non possiamo certo obbligare una forza politica come il Mpa a recedere da una scelta”.
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