Sono stati sostituiti due professionisti legati al gruppo di progettazione del nuovo ospedale di Siracusa. Lo ha reso noto il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, nel corso di un incontro avvenuto stamane nell’istituto professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Siracusa di Siracusa, per illustrare il resoconto della sua attività nel corso del 2022.

Violazione del protocollo di legalità

I due tecnici hanno dei profili contrari a quanto previsto nel Protocollo della legalità sottoscritto per il nuovo ospedale di Siracusa, di cui, peraltro, lo stesso prefetto è commissario anche se il mandato è scaduto il sei novembre scorso. Ma è di ieri la notizia che il Governo nazionale ha deciso di prorogare l’incarico.

Frenare le infiltrazioni mafiose nella costruzione dell’opera

Il protocollo è  nato con l’obiettivo di impedire qualsiasi forma di infiltrazione illegale, compresa, naturalmente, quella mafiosa. “Un’azione di prevenzione – spiega il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto – esplicata in più ambiti, tutti con un comune denominatore: la salvaguardia della sicurezza e delle incolumità pubbliche”. Oltre ai due professionisti, la prefettura, nel corso dell’anno, si è resa protagonista di 9 interdittive antimafia nei confronti di altrettante aziende, operanti nel settore agricolo, concentrate nella zona nord del Siracusano.

Ospedale di secondo livello

Il progetto è stato affidato al Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) con mandatario lo studio Picchi di Bologna.

Il nuovo ospedale, che sarà di secondo livello e realizzato in una area a ridosso della Statale 124, alla periferia sud di Siracusa, avrà, secondo quanto previsto dai tecnici, tre piani, 425 posti letto, camere, singole, luce naturale ovunque, percorsi separati degenti-visitatori, immerso in un parco urbano di 16mila metri quadrati, specchi d’acqua per 18 mila metri quadrati. Ci saranno inoltre 34 ambulatori, due sale tac, 4 di radiografia, 4 di ecografia, una mammografia e risonanze magnetiche. Il solo piano terra è di circa 1.600 mq.

L’importo stimato dell’opera è di oltre 138 milioni di euro, finanziata con i soldi messi a disposizione dalla Regione siciliana. La procedura “veloce”, come per il ponte Morandi di Genova, era stata sollecitata nella scorsa legislatura dalla parlamentare nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, firmataria di un emendamento al “decreto liquidità” e nelle settimane scorse lo stesso partito ha pressato il Governo nazionale per la proroga al prefetto.

 

 

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