I carabinieri hanno eseguito 3 avvisi di conclusione indagini, nei confronti di due uomini ed una donna, responsabili della detenzione di  10 pistole, munizionamento di vario calibro ed oltre 100.000 euro. La scoperta avvenne nel dicembre del 2021 in contrada Arance dolci, a Noto, il quartiere della comunità nomade, dopo la morte del giovane di 17enne di Noto, centrato alla testa al culmine di una rissa tra due fazioni opposte dei caminanti.

Il muro di omertà

“Gli investigatori si scontrarono – spiegano dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa  con un muro di omertà e false dichiarazioni messe in campo dalla comunità nomade alla quale appartenevano sia la vittima che l’autore dell’omicidio che venne rintracciato fuori provincia, presso alcuni componenti della medesima comunità e sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica aretusea”.

Processo per l’omicidio del minore

Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Siracusa, un paio di mesi fa, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Vincenzo Di Giovanni, 34 anni, di Noto, accusato dell’omicidio di Pierpaolo Mirabile, il 17enne netino morto il 4 dicembre del 2021 in ospedale per le gravi ferite al cranio causate da un colpo di pistola.

La ricostruzione dei carabinieri

Secondo la tesi della Procura e dei carabinieri di Siracusa, prima degli spari ci sarebbe stato uno scontro fisico, avvenuto il 30 novembre del 2021, che avrebbe coinvolto il padre del minore e l’imputato, come documentato dalle telecamere di sicurezza. Dopo essersi separati, il 34enne si sarebbe armato di una pistola ed avrebbe sparato in direzione della macchina in cui c’erano il 17enne ed i genitori.

Il proiettile alla testa

Un proiettile colpì alla testa il ragazzino, deceduto due giorni dopo in un ospedale di Catania. L’imputato venne fermato nei giorni successivi e nell’interrogatorio spiegò che non avrebbe ammesso di aver premuto il grilletto ma non con l’intento di uccidere.

 

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