Il senatore del Pd, Antonio Nicita, assicura che una soluzione normativa ci sarà per consentire al rappresentante di Siracusa, quando entrerà nel Comitato di gestione dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, di avere gli stessi diritti di voto degli esponenti di Catania ed Augusta. 

“Servirà una riforma – ha detto il senatore Antonio Nicita nel corso della conferenza stampa tenutasi stamane a Siracusa nella sede del Pd – a cui stiamo lavorando per consentire alle città capoluogo di avere pari dignità rispetto a quelle che sono state e sono sedi di Autorità portuali. Crediamo di avere buone possibilità di riuscirci ma, di certo, non possiamo agire in un quadro nazionale perché sarebbe complesso. L’idea è di puntare sull’insularità,  l’altra leva è quella delle Regioni a statuto speciale, per cui ci sono buoni motivi per tratteggiare un quadro normativo risolutivo”.

Cosa prevede la norma attuale sulla Governance

In merito ai ruoli nel Comitato di gestione, la legge prevede che il componente di Siracusa, quando si consumerà formalmente l’ingresso nell’Autorità portuale, non potrà esprimere il suo voto in merito akke questioni riguardanti i singoli porti di Pozzallo, Catania e Augusta mentre gli esponenti di queste ultime due città possono farlo su tutti. Va detto, come ha precisato il presidente dell’Autorità portuale del mare della Sicilia orientale, Adsp, Di Sarcina, in una intervista a BlogSicilia, che il rappresentante di Siracusa voterebbe, come quello di Pozzallo, sulle questioni di carattere generale, come il bilancio, lo strumento di programmazione  dell’Autorità portuale.

Come Siracusa è entrata nell’Autorità portuale

Lo stesso Nicita, primo firmatario dell’emendamento al decreto Ilva al Senato, ha spiegato le ragioni per cui è stato possibile far entrare Siracusa nell’Autorità portuale della Sicilia orientale. Manca, però, la ratifica con il voto alla Camera dei deputati.

Fondamentale, è stata la presenza della rada di Santa Panagia, che accoglie le navi petroliere della zona industriale, capace di produrre introiti per circa 10 milioni di euro.

Il legame tra la zona industriale e Siracusa

“Considerato che l’Ilva è un sito strategico per il Paese, di recente lo è diventata anche l’area industriale siracusana, per cui abbiamo fatto leva sulla strategicità della Baia di Santa Panagia, che è strettamente connessa al Petrolchimico di Priolo. Questa la ragione per cui è stato possibile inserire l’emendamento” ha detto il senatore Antonio Nicita.

Insomma, il Porto grande, quello più noto, dove si sono combattute le battaglie contro le navi cartaginesi e romane, e che ospita le navi da crociere, non ha influito granché, anzi, solo con questa carta in mano non ci sarebbe stata alcuna possibilità per Siracusa di agganciarsi al treno dell’Adsp.

Gli introiti della rada industriale

“Quei 10 milioni di euro di introiti prodotti dalla rada di Santa Panagia, per il momento finiscono nelle casse della Regione ma con l’inserimento di Siracusa nell’Autorità portuale saranno nella disponibilità di quest’ultima” ha detto il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada.

“Undici anni fa – ha aggiunto Spada – la città perse la possibilità di essere inserita nell’Autorità portuale, ed ora non si parlerebbe di trovare una norma per la Governance. In ogni caso, va detto che, in attesa della modifica della norma sul Comitato di gestione, Siracusa potrà  intervenire sulle questioni di carattere generale, come il bilancio”.

Milazzo, “Pd le cose le fa”

Il capogruppo del consiglio comunale del Pd, Massimo Milazzo, ritiene fondamentale il ruolo assunto, anche in chiave locale del partito. “Abbiamo messo al centro del dibattito la strategicità del Porto di Siracusa e ci siamo riusciti grazie all’emendamento del senatore Nicita. Ora, spetta al sindaco di Siracusa mettersi al servizio e sfruttare questa opportunità storica per la città”.

Gli altri due consiglieri comunali del Pd di Siracusa, Angelo Greco e Sara Zappulla, hanno lanciato una stoccata al sindaco. “Ci fa specie che – hanno detto – il sindaco ed altre forze politiche, invece di facilitare il percorso lo minino”