“Non c’è alcun attacco sessista nei confronti di Rossana Cannata, le mie argomentazioni non hanno nulla a che vedere con le questioni di genere ma si basano sull’inopportunità politica della candidatura a sindaco della deputata regionale”.

La polemica tra Rossana Cannata e Campisi

Lo spiega Antonino Campisi, l’avvocato penalista candidato a sindaco di Avola, che replica così alla rivale politica, Rossana Cannata. La parlamentare regionale di Fratelli d’Italia, anch’essa candidata a primo cittadino di Avola, ha accusato, nelle ore scorse, Campisi di comportamenti sessisti per aver definito il fratello Luca Cannata, sindaco uscente, come l’ombra della sorella.

“Inopportunità politica, altro che sessismo”

“Non è certo bello che un sindaco, dopo aver concluso – spiega a BlogSicilia Antonino Campisi –  il suo mandato, candidi per lo stesso ruolo un proprio parente, uomo e donna che sia. Non ci sono distinzioni di genere o di razza ma solo di opportunità” precisa Antinino Campisi, che aggiunge.  “Avrei ribadito lo stesso concetto se come candidato a sindaco ci fosse stato, ipoteticamente, un fratello di Luca Cannata”.

“Strumentalizzazione politica”

Secondo il candidato a sindaco di Avola, Antonino Campisi, le sue argomentazioni sono state oggetto di strumentalizzazione politica da parte di Rossana Cannata.

“Se, però, le mie osservazioni sono declinate – dice a BlogSicilia Antonino Campisi – in altro modo, allora siamo di fronte ad una vera strumentalizzazione politica. La dialettica è il cuore della politica ma nessuno deve indossare i panni della vittima, altrimenti meglio non fare la campagna elettorale se si hanno difficoltà a rapportarsi con il proprio avversario politico”.

Monarchia avolese

Per Campisi, la scelta di candidare a sindaco Rossana Cannata somiglia ad un’investitura di carattere monarchico.

“Quel che non mi piace – conclude il candidato a sindaco di Avola, l’avvocato Antonino Campisi – è questa sorta di passaggio dello scettro, come una sorta di monarchia. Il ruolo di sindaco non può essere trasmesso secondo criteri di parentela. Va contro i principi della democrazia e dell’alternanza”.