• Patteggiamento a 9 mesi per l’avvocato Piero Amara
  • Coinvolto nella bancarotta del vecchio gestore idrico di Siracusa
  • L’avvocato Toscano è stato rinviato a giudizio

Il gup del Tribunale di Siracusa ha accolto la richiesta di patteggiamento a 9 mesi di carcere per l’avvocato Piero Amara formulata dalla Procura e disposto il rinvio a giudizio per l’avvocato e docente universitario Attilio Toscano. E’ quanto accaduto al palazzo di giustizia al termine dell’udienza nell’ambito dell’inchiesta per il crac di Sai 8, la società che a Siracusa gestiva il servizio idrico e fognario.

Le accuse

Secondo la ricostruzione dei magistrati, l’azienda avrebbe versato ai due legali dei lauti compensi, sotto forma di consulenza, per distrarre i beni.  C’è stata la modifica del capo di imputazione perché da bancarotta per distrazione –  si è passati a bancarotta preferenziale.

Le rivelazioni di Amara

Nel corso della sua deposizione,  Piero Amara ha spiegato che Toscano avrebbe avuto non solo un ruolo di consulente legale della Sai 8 ma  anche vestito i panni di mediatore, favorendo, secondo la tesi dell’avvocato augustano, la nomina nel luglio del 2011 a presidente dell’Ato idrico di Siracusa, di Gustavo Cardaci. E per farlo si sarebbe rivolto all’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Nella tesi di Amara, ci sarebbe stato un prezzo da pagare, circa 100 mila euro.

“Quello fu il costo della nomina di Cardaci, a detta del professore Toscano, per motivi miei, non c’è alcun dubbio che lui intervenne su Lombardo, perché l’ho vissuto, ma credo di essere abbastanza certo che vi è stata una corresponsione di denaro al Presidente della Regione” si legge nel verbale di Amara

La difesa di Toscano

Per il professore Attilio Toscano, non c’è nulla di vero nella versione di Amara, “per questo, abbiamo ricostruito la vicenda con le date dei contratti e la nomina di Cardaci, allo scopo di dimostrare che è una tesi senza alcun fondamento di verità” ha spiegato a BlogSicilia l’avvocato Dario Riccioli, secondo cui “nessuna tangente è stata pagata”.

Quando Cardaci assunse l’incarico di presidente dell’Ato idrico, “la Tsl aveva incassato solo 20 mila euro”, precisa l’avvocato Riccioli, inoltre, i due terzi di compensi pagati da Sai 8 alla Tsl, con tanto di fattura, sarebbero stati girati alle società riconducibili ad Amara “perché aveva portato i clienti” assicura il difensore. Insomma, quella somma, 100 mila euro, tirata fuori da Amara, non emerge da nessuna parte, secondo il legale.