La società aveva vinto il ricorso al Tar presentato da Italia Nostra contro la realizzazione del cosiddetto bar astronave nell’area del Castello Maniace, in Ortigia, a Siracusa. Non è, però, riuscita ad onorare i debiti con lo Stato e questo le è costata carissimo, cioè la stessa attività economica.

I debiti della società

Circa 150 mila euro nei confronti dell’Inps, 140 mila euro con l’Agenzia delle Entrate e così la Senza confine srl, proprietaria dell’attività commerciale è stata dichiarata in liquidazione dalla Prima sezione civile del Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura di Siracusa.

Le motivazioni del Tribunale

Tra le motivazioni addotte dai giudici “il mancato pagamento dei propri debiti, nonostante il lungo periodo trascorso” si legge nel dispositivo.

Inoltre, “dalla lettura dei carichi pendenti nei confronti della Riscossione, invero, emerge che i propri debiti nei confronti dell’Erario sono stati accumulati sin dall’anno 2019”. I giudici hanno analizzato la situazione finanziaria della società che è definita “compromessa, come si evince dal fatto che ha avuto, a partire dal 2019, risultati negativi e presenta un patrimonio netto negativo di oltre 199,000 euro mai ripianato”.

Le polemiche sulla costruzione del bar

Il bar astronave è stato al centro di polemiche per la sua costruzione ma sotto questo punto di vista il Tribunale amministrativo di primo grado aveva dato ragione un anno fa alla proprietà, disattendo le argomentazioni di alcune associazioni per cui si trattava di una struttura abusiva.

Il principio della valorizzazione di un bene

Il Tar aveva sostanzialmente riconosciuto il principio della valorizzazione di un bene pubblico, richiamando una norma, per cui “Stato, Regione ed altri enti pubblici territoriali stipulano accordi per definire strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione”. Tuttavia, “in assenza di accordi, ciascun soggetto pubblico è tenuto a garantire la valorizzazione dei beni di cui ha comunque la disponibilità”.