• Richiesta di Legambiente per l’esproprio della Basilica del Murgo, nel Siracusano
  • Il bene è nella disponibilità della famiglia Leonardi
  • La Soprintendenza farà un sopralluogo

Espropriare la Basilica del Murgo di Agnone, ad Augusta, nel Siracusano, alla famiglia Leonardi, proprietaria della Sicula Trasporti, l’azienda titolare della discarica di Lentini al centro di un’inchiesta antimafia della Procura distrettuale di Catania.

La richiesta di Legambiente

La richiesta è stata avanzata da Legambiente Sicilia al Presidente della Regione, all’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, al dirigente generale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, al Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e al Sindaco di Augusta.

La Basilica

La Basilica del Murgo di Agnone (Augusta) è un importantissimo monumento svevo, la cui costruzione ebbe inizio intorno all’anno 1224 per volontà di Federico II. “È un bene culturale di enorme valore, che è ancora nella disponibilità della famiglia Leonardi, proprietaria delle imprese coinvolte nella criminale gestione della discarica di Grotte San Giorgio della Sicula Trasporti e degli impianti ad essa collegati, vicenda  giudiziaria nella quale Legambiente è costituita parte civile” fanno sapere da Legambiente.

La risposta della Soprintendenza

A seguito della richiesta di esproprio presentata da Legambiente, la Soprintendenza di Siracusa  ha risposto comunicando le azioni che sta intraprendendo.

Sarà compiuto un sopralluogo

“Nella nota del 21 giugno scorso, si chiarisce e conferma che il bene  e l’area circostante risultano sottoposti a vincolo culturale, archeologico e paesaggistico e si concorda sulla preoccupazione per lo stato in cui si trova e sulla necessità di renderlo fruibile. Pertanto, la Soprintendenza informa  che sta provvedendo a condurre un opportuno sopralluogo in esito al quale fornirà gli elementi conoscitivi necessari per l’eventuale procedimento espropriativo.

“Legambiente accoglie con soddisfazione questo risultato, un primo atto che senza alcun dubbio dovrà celermente portare verso la positiva conclusione della procedura con l’esproprio, la tutela e la restituzione alla collettività di questo bene inestimabile” spiega da Legambiente Sicilia.