In un blitz antidroga, compiuto in un condominio in via Avola, nella zona di viale Scala Greca, gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno sequestrato numerosi dosi di cocaina, per un peso di 97 grammi, svariate dosi di hashish, per un peso di 247 grammi, ed una cartuccia calibro 45.

La droga nascosta in un muro

Tutto quanto era stato nascosto in un muro, in prossimità delle scale della palazzina, che era diventata un quartier generale per lo spaccio di droga.

Nello stesso stabile, vive una coppia, lui 47 anni, lei 48 anni, che, nella loro abitazione, avevano del materiale per il confezionamento della droga ma al momento non vi sono correlazioni tra gli stupefacenti sequestrati ed i due, che, comunque, sono stati denunciati.

Inoltre, è stata deferita un’altra donna, 44 anni, nel cui appartamento, gli agenti, al comando del dirigente Gabriele Presti, hanno trovato 6 cartucce calibro 7,65 di cui una “tracciante”, illegalmente detenute.

Operazione Drive in ad Avola

All’alba, gli agenti  di polizia di Avola hanno eseguito 8 misure cautelari, tra cui 7 arresti, nei confronti dei componenti di un gruppo operante ad Avola specializzato nel traffico di droga finito nell’operazione denominata Drive in.  Sono accusati di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio ma rispondono, a vario titolo, anche di estorsione, in quanto, in alcune occasioni, avrebbero minacciato i loro clienti che avevano contratto dei debiti per acquistare la droga.

Al vertice una coppia

A gestire la banda, secondo quanto emerge nell’inchiesta della Procura di Siracusa, sarebbe stata una coppia, marito e moglie, 48 e 40 anni, con quest’ultima al vertice poco dopo l’arresto dei mesi scorsi del consorte, che, nonostante fosse ai domiciliari, avrebbe dato il suo contributo. Le indagini sono scattate nel dicembre del 2020 dopo che in alcune intercettazioni sarebbero emersi dei viaggi a Catania per l’approvvigionamento della droga.

Le estorsioni

Lo spaccio avveniva nel quartiere della coppia, che si sarebbe servita degli altri indagati, mentre i clienti attendevano a bordo delle loro auto per ricevere la droga, da qui il nome dell’operazione drive in. Una donna, preoccupata delle possibili ritorsioni ai danni del proprio figlio che non sarebbe riuscito ad onorare il suo debito con il gruppo si è rivolta ai poliziotti del commissariato di Avola. Gli agenti, grazie alle immagini delle telecamere, hanno documentato  numerosi episodi  di estorsione compiute per la riscossione dei crediti

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