Azzerata dalla polizia una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti ad Avola, nel siracusano, che si era sviluppata tra le vie di un quartiere cittadino. La droga veniva approvvigionata a Catania e ceduta ai “clienti” mentre sostavano, con il proprio veicolo ancora acceso, lungo le arterie cittadine come in una sorta di “drive in”.

Otto le misure cautelari eseguite, complessivamente sono state denunciate 12 persone. Ad essere scoperto anche una sorta di servizio “recupero crediti” che avveniva facendo ricorso a violenze fisiche e minacce. Ecco perché ad alcuni è stata contestata l’estorsione aggravata.

Il coordinamento dell’indagine

L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura di Siracusa, in collaborazione con la squadra mobile di Siracusa e della polizia scientifica, nonché del reparto prevenzione crimine di Catania e delle unità cinofile antidroga della questura di Catania. In particolare 7 le persone arrestate sul totale delle 8 misure cautelari. Effettuate perquisizioni nei confronti degli indagati per reati inerenti la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché diversi episodi di estorsione aggravata, sia tentata che consumata. Durante le perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate alcune dosi di cocaina, bilancini di precisione e vario materiale utile al confezionamento dello stupefacente.

Lo stupefacente stipato in un’autocarrozzeria

Le veloci indagini degli investigatori hanno fin da subito consentito di decodificare il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati nelle loro conversazioni dalle quali è emerso che, a partire dal dicembre 2020, erano in corso degli accordi finalizzati ad attivare dei canali di fornitura di stupefacente da Catania verso Avola, per poi smerciare le singole dosi tra le vie di un quartiere di Avola. In particolare, l’attività investigativa ha consentito di accertare, in appena sei mesi, numerosi episodi di acquisto all’ingrosso dello stupefacente che veniva poi trasportato ad Avola e custodito presso una autocarrozzeria.

Ai vertici un uomo e una donna

Quindi la sostanza, dall’alta concentrazione di principio attivo, veniva suddivisa in singole dosi e ceduta comodamente tra le vie di Avola adiacenti all’abitazione di due degli indagati, un uomo ed una donna che, avvalendosi di altri fiancheggiatori, davano seguito alle richieste dei loro “clienti” mentre sostavano a bordo della propria autovettura, con motore ancora acceso. Durante le indagini sono state effettuate numerose attività di riscontro del traffico illecito, oltre che diverse perquisizioni. In tale contesto è stato arrestato un uomo di 48 anni, autore del traffico di stupefacenti. La moglie, di 38 anni, in particolare, proseguendo l’attività illecita per conto del marito, ha effettuato numerose cessioni di sostanza stupefacente anche dopo l’arresto del marito che, nonostante fosse ai domiciliari, continuava, anche lui, a spacciare droga.

La ricostruzione dei contatti

Gli investigatori hanno accertato alcuni incontri tra gli indagati e contatti con il soggetto catanese, anche lui tra i 7 arrestati, che ha garantito la fornitura all’ingrosso di stupefacente ed ha proposto con nuove modalità che potessero far proseguire il flusso di stupefacente verso il comune di Avola. Per il pagamento della droga gli indagati erano soliti concedere ai propri acquirenti dei crediti via via crescenti che, tuttavia, molto spesso i “clienti” non riuscivano a rimborsare per la propria indisponibilità di denaro subendo gravi minacce e, nei casi più gravi, atti di aggressione fisica commessi da alcuni degli indagati.

La denuncia della mamma di un tossicodipendente

Proprio a seguito delle continue minacce una donna avolese, ormai stanca e preoccupata delle possibili ritorsioni ai danni del proprio nucleo familiare, si è rivolta ai poliziotti di Avola, denunciando i gravi fatti che avevano coinvolto il proprio figlio tossicodipendente che non aveva potuto onorare i debiti assunti. La consequenziale attività investigativa consentiva, quindi, di individuare sia il principale fornitore della cocaina, per l’appunto a Catania, sia i principali “spacciatori” della sostanza stupefacente ed i soggetti di cui si sono avvalsi in varie occasioni e per i diversi compiti. Inoltre, sono state portate alla luce numerose estorsioni compiute per la riscossione dei crediti concessi nel tempo. Ci si è avvalsi di intercettazioni telefoniche, attività di osservazione e controllo anche attraverso sistemi di videosorveglianza.

La vita di lusso

Gli elementi acquisiti hanno anche consentito di stimare il valore economico dell’attività illecita di spaccio che ha garantito al nucleo familiare che la gestiva ed agli altri complici di mantenere uno stile di vita ampiamente superiore alle loro possibilità economiche. Alla luce del solido quadro indiziario la Procura ha avanzato richiesta di misura cautelare a seguito della quale il Gip del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare alla cui esecuzione hanno preso parte circa 60 Poliziotti.

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