- Utenti ammassati anche nel pomeriggio all’ingresso dell’Hub di Siracusa
- Una testimone assicura che le dosi sono finite per cui dovrà tornare domani
- Il piano di Asp e Comune di Siracusa per eliminare le code è praticamente saltato
Del piano predisposto dall’Asp e dal Comune di Siracusa per agevolare, senza assembramenti, l’ingresso degli utenti nei locali dell‘Hub per le vaccinazione, sono rimaste solo le buone intenzioni. Anche nel pomeriggio di oggi, file e persone ammassate sotto il tendone antipioggia in attesa di entrare nella sala interna per la somministrazione delle dosi.
“Vaccini finiti”
Ma c’è chi, dopo tante ore in coda, sarà costretto a tornare domani in quel che sembra essere un vero girone dantesco.
“Ho accompagnato mio padre all’Hub – racconta una testimone a BlogSicilia – per sottoporsi alla dose di vaccino ma poco fa ci hanno detto che dobbiamo tornarne domani in quanto le dosi sono finite. Non si può certo chiamarsi organizzazione questa, del resto, basta recarsi qui, per comprendere che le condizioni di sicurezza non ci sono. Ci è stato ripetuto, fino alle nausea, che gli assembramenti sono un pericoloso veicolo del Covid19 e poi accade che in una struttura, gestita dall’azienda sanitaria, si violino palesemente queste regole”.
“Situazione incomprensibile”
“Centinaia di ultra80enni in coda, in attesa di fare il vaccino anti Covid, assembrati e anche al freddo e sotto la pioggia: questo è lo scenario a cui si assiste in questi giorni, davanti all’Urban Center quale centro
vaccinale della città di Siracusa”. Lo afferma la Cgil di Siracusa che ha anche chiesto di individuare un’altra area per la somministrazione dei vaccini.
Rischio per i fragili
“È quantomeno incomprensibile – denuncia la Cgil di Siracusa – come si possa verificare una situazione simile, specie se a pagarne le conseguenze sono gli anziani, come peraltro testimoniano le numerose foto pubblicate sui social. Bisogna che venga messo in atto un progetto organizzativo più efficace che possa evitare assembramenti e ed estenuanti file che mettono a dura prova anziani, disabili o soggetti fragili dal punto di vista sociale o sanitario”.
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