Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha manifestato al prefetto il no dell’amministrazione al prestito  del Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio al Mart di Rovereto. Una posizione espressa stamane nel corso di un incontro a cui ha partecipato anche la Curia di Siracusa, custode della tela, anch’essa contraria al trasferimento. “Vogliamo che la tela resti a Siracusa – ha detto Italia –  dopo le analisi sul quadro che saranno realizzate a Roma ma l’opera dovrà essere a Siracusa entro il 13 dicembre, in occasione della festa di Santa Lucia. Inoltre, il bene dovrà essere trasferito nella Basilica di Santa Lucia, suo luogo naturale, con tutte le condizioni di sicurezza”.

La tela, secondo quanto emerge da indiscrezioni, finirà al Mart per una mostra dedicata a Caravaggio. Frattanto, il Fronte del No, composto da associazioni, organizzerà domani alle 10 una manifestazione  in piazza Duomo per “un raduno di riflessione sul Caravaggio” spiega Paolo Giansiracusa, professore di storia dell’arte, autore di una petizione sottoscritta da 350 intellettuali italiani ed inviata al Governo nazionale per bloccare le procedure relative al trasferimento della tela, a causa della precarietà dell’opera, che, comunque,  andrà a Roma per essere sottoposta ad un intervento di restauro.

Ma il Fronte del No spera di bloccare il prestito ed ha già presentato un esposto alla Corte dei Conti per “le spese eccessive” attorno a questa operazione, inoltre ha avanzato il “conflitto” tra il Fec, proprietario del bene, e l’Arcidiocesi di Siracusa, custode della tela, con quest’ultima che ha dato parere negativo al trasferimento. Ed i patti tra Stato e Chiesa, secondo le associazioni, imporrebbero una unicità di vedute, senza cui la tela non può lasciare Siracusa.

I contrari al trasferimento hanno anche scritto al prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, perché valuti con attenzione tutti i passaggi burocratici ed amministrativi sulla richiesta del prestito della tela del Caravaggio. La loro idea resta, comunque, che il procedimento vada annullato.

“Chiediamo – spiega il presidente dell’associazione Dracma, Giovanni Di Lorenzo – alla Prefettura di essere informati puntualmente e tempestivamente in relazione a: l’ufficio e la persona responsabile del procedimento; la data entro la quale, secondo i termini regolamentari, deve concludersi il procedimento e i rimedi esperibili in caso di inerzia amministrativa; la data di avvenuta presentazione della eventuale istanza dei soggetti pubblici e/o privati controinteressati; l’ufficio in cui si può prendere visione degli atti”. Ed ancora ” di presentare memorie scritte e documenti, che codesta Prefettura avrà l’obbligo di valutare, motivando in caso di eventuale diverso avviso. A tal riguardo si riservano espressamente la produzione di memoria illustrativa delle motivazioni di annullabilità del procedimento de quo”.

 

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