Nuovo scontro tra la direzione del carcere di Augusta ed sindacati. Al centro della questione, il Protocollo di intesa locale, che determina l’organizzazione del lavoro: secondo sei sigle sindacali, Osapp, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Fsa Cnpp e Cgil Fp, non sarebbe stato adottato, nonostante sia stato firmato il 30 ottobre del 2020, mentre è in vigore un altro firmato da un solo sindacato.  E’ stato sollecitato un incontro con il Provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Sicilia, Cinzia Calandrino.

Turni di lavoro

Per i sei sindacati, uno dei temi caldi sono i turni di lavoro, massacranti per via della ristrettezza dell’organico ma alla direzione viene imputato di usare male gli straordinari, in particolare per gli amministrativi che, secondo le organizzazioni sindacali, restano negli uffici piuttosto che nelle sezioni.

Agenti over 50

“Non bisogna dimenticare il notevole stress – si legge nel documento firmato da Osapp (Romano), Sinappe (Bongiovanni), Uspp (Argento), Fns Cisl (D’Amico), Fsa Cnpp (Di Carlo) e Cgil Fp (Argentino) –  non sarebbe stato adottato, nonostante sia stato firmato il 30 ottobre del 2020, mentre è in vigore un altro firmato lavorativo a causa di turni pesanti, carichi di lavoro esagerati (due e a volte anche tre posti di servizio da ricoprire nel turno), l’età anagrafica molto avanzata degli operatori che si aggira intorno ai 50 anni, nondimeno, la carenza endemica di personale (ruolo agenti/assistenti, ruolo sovrintendenti e ispettori) che ha messo in ginocchio l’istituto, in alcune giornate, soprattutto nei turni serali e notturni, resta per ore ed ore con un numero di unità che non soddisfano neanche la copertura dei minimi livelli di sicurezza”.

Impiego del personale

“La direzione impiega circa il 45% del personale nei posti di servizio ad incarico fisso, relegando in secondo piano i
posti di servizio a turno, in aperta e gravissima violazione della legge, con grave nocumento per la salute del personale che deve sopperire ad accorpamenti di posti di servizio con carichi di lavoro anormali e psicologicamente debilitanti”.

Inoltre,  per i sindacati. la direzione compie violazione “nel voler applicare tassativamente l’orario di lavoro notturno ad otto ore invece che 6 ore così come proposto dalla maggioranza assoluta delle organizzazioni sindacali”.

 

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