Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha emesso una sentenza di condanna per omicidio stradale nei confronti di un ventunenne. Simone Bandiera, siracusano, al termine del processo in primo grado che si è celebrato con il rito abbreviato al palazzo di giustizia di Siracusa ha rimediato una pena pari ad un anno ed 8 mesi di reclusione “già ridotta per il rito oltre al pagamento delle spese processuali” si legge nel provvedimento del giudice che ha concesso all’imputato “il beneficio della sospensione condizionale della pena”.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, che, al termine della requisitoria, ha sollecitato una condanna ad un anno e 4 mesi,  il giovane è responsabile dell’incidente stradale, avvenuto la sera del 20 dicembre del 2018 in via Elorina,  in corrispondenza dell’incrocio Cozzo Villa, a sud di Siracusa, in cui perse la vita Tecla Zammitti, 72 anni, madre dell’avvocato Alessandro Boscarino.

La vittima, dalle informazioni fornite dalla famiglia, dopo aver assistito all’uscita del simulacro di Santa Lucia dalla Basilica di Santa Lucia, alla Borgata, in occasione dei festeggiamenti per la patrona della città, decise di mettersi in macchina per recarsi nella sua villetta, in contrada Ognina, per dare da mangiare ai gatti. Una strada che la donna conosceva bene, avendola percorsa per oltre 40 anni, ma non avrebbe mai potuto immaginare che non avrebbe mai fatto ritorno a casa.

Nella relazione del perito, incaricato dai magistrati della Procura di Siracusa di compiere i rilievi al fine di determinare le responsabilità in questo incidente, è indicato che  “nel sinistro in esame la causa tecnica e la responsabilità dell’incidente sono unicamente riconducibili al conducente dell’autovettura Hyundai sig. Bandiera Simone, mentre nessuna causa di incidente è attribuibile alla sfortuna conducente deceduta, sig.ra Zammitti”.

Una sentenza, comunque, che non ha soddisfatto la famiglia della donna, che attenderà di conoscere le motivazioni della decisione assunta dal gup.