Sono tornati a protestare i titolari dei ristoranti e delle palestre che si sono dati appuntamento in piazza Duomo, a Siracusa, ai piedi di palazzo Vermexio, la sede del Comune. Erano circa 200 e ad ascoltarli c’era il sindaco, Francesco Italia, che, megafono in mano, ha provato a contenere la rabbia degli operatori commerciali, alcuni dei quali hanno ammesso di aver ormai abbandonato l’idea di proseguire. In piazza,  anche ragazzi che frequentano le palestre, armati di palloncini e striscioni, tra cui uno emblematico: “Anche noi esistiamo”.

“Sono molto preoccupato – ha detto il sindaco di Siracusa – anche perché speravamo che il Governo adottasse dei provvedimenti diversi. Noi sindaci abbiamo chiesto che si facessero dei lockdown differenziati. Ci sono delle città, come Milano tanto per fare un esempio, in cui ci sono le metropolitane, per cui i rischi di assembramento sono più alti. A Siracusa, non abbiamo un servizio di trasporto di tale portata, inoltre la nostra città non è minimamente paragonabile ai grandi centri italiani. Infatti, il presidente della Regione ha emesso una ordinanza che non era così restrittivo mentre il Dpcm della Presidenza del Consiglio è decisamente più rigido”.

La manifestazione, presidiata da polizia e carabinieri per evitare problemi di ordine pubblico è stata pacifica, non ci sono stati momenti di tensione ma si sono anche verificati degli assembramenti attorno al sindaco mentre parlava agli operatori economici. Più volte sono stati lanciati degli appelli per il rispetto delle distanze ma con risultati non sempre efficaci.

“Noi commercianti abbiano adottato – ha detto un operatore economico – tutte le misure che ci sono state imposte, dalle mascherine ai guanti fino agli igienizzanti.  Ci hanno imbottito di statistiche e numeri, creando il caos ed hanno cercato di rabbonirci con delle promesse mai mantenute. Chiediamo a questo Governo di aiutarci in modo concreto, di smettere di metterci l’uno contro l’altro e di non trattarci più come schiavi. Noi siamo l’Italia e voi siete gli usurpatori della nazione”. Un’altra manifestazione, anch’essa pacifica, si è tenuta a Portopalo di Capo Passero, nella zona sud del Siracusano.

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