Da oggi e fino al 30 ottobre oltre 100 sculture dei più grandi artisti internazionali saranno in mostra nei prestigiosi locali dell’ex convento di San Francesco d’Assisi di Siracusa. L’esposizione, allestita appositamente per Siracusa, è stata presentata ieri nel salone “Paolo Borsellino” del Palazzo di Città dal Sindaco Francesco Italia, dall’assessore alla Cultura Fabio Granata, dal presidente di Sicilia Musei Gianni Filippini e dal curatore Vincenzo Sanfo.
La mostra “Ciclopica: la grande scultura internazionale Da Rodin a Giacometti”, a cura di Vincenzo Sanfo, organizzata da Sicilia Musei in collaborazione con Diffusione Italia International Group, è una grande panoramica sul concetto di scultura, attraverso quasi due secoli. Infatti, partendo dalla fine dell’800 si arriva sino ai nostri giorni.
La partenza del percorso espositivo offre didatticamente, come anticipazione, le direzioni della scultura universale, con tre esempi che racchiudono le linee del percorso, il quale inizia con una testa di Buddha in pietra, del XVI secolo proveniente dalla Cina, una scultura ellenistica e un gruppo di antiche sculture africane utilizzate per maschere rituali. Questo, a simboleggiare le tre direzioni della cultura internazionale cioè Africa, Asia ed Europa e come segnale delle fonti di ispirazione della scultura internazionale.
Oltre però ad un percorso di tipo geografico, con artisti provenienti da ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dal sud est asiatico all’Africa e dall’Europa al Canada e al Sud America, la mostra, ha tra le sue peculiarità, anche quello di rappresentare la varietà dei materiali utilizzati dagli artisti. Infatti, oltre ai tradizionali materiali, quali il Marmo e il Bronzo, vi saranno materiali inconsueti, come ad esempio la carta, la terracotta, il poliuretano, la plastica, la vetroresina e molti altri materiali, a significare la ricchezza dell’ispirazione artistica dell’arte contemporanea e delle innumerevoli possibilità che oggi sono offerte agli artisti del nostro tempo.
A questi aspetti didattici, si aggiunge l’elenco dei maestri presenti in mostra che è lunghissimo e comprende quasi tutti i grandi da Rodin, qui presente con un bozzetto dei “Borghesi di Calais”, proveniente dai musei francesi, sino a due straordinari capolavori di Alberto Giacometti, passando per Marino Marini, Mimmo Paladino, Arman, Pablo Picasso, Asger Jorn, Luigi Mainolfi, Henry Moore e molti, molti altri.
Le riscoperte, saranno molte, come quella di Franco Garelli, uno dei protagonisti della scultura italiana degli anni sessanta, affiancato a personalità come Arnaldo Pomodoro, Floriano Bodini, Giuseppe Maraniello, Giuliano Vangi, Ivan Theimer, Igor Mitoraj, Piero Gilardi, Stefano Arienti, Rabarama, Pietro Cascella, Umberto Mastroianni, Michelangelo Galliani, solo per citarne alcuni.
“Il panorama delle opere – ha commentato il curatore Vincenzo Sanfo” – spazia da opere monumentali, come quelle di Sebastián il più grande scultore messicano vivente, erede della monumentalità di Diego Rivera sino a opere da camera, come le teste dei Guerrieri di Xi’an, rivisitate dalla grande artista cinese Zhang Hong Mei, ormai un must internazionale, contesa com’è dai collezionisti di mezzo mondo. Sino ad opere di artisti, ingiustamente, caduti nell’oblio, come il capolavoro di Mario Giansone, scultore poco noto al grande pubblico, ma che vantava tra i suoi affezionati collezionisti, personalità come Umberto e Gianni Agnelli, che arredarono il palazzo della SAI con le sue opere. Personaggio singolare, rifiutò l’invito alla Biennale di Venezia e la donazione di una sua opera a Peggy Guggenheim, che lo desiderava in collezione. A Siracusa sarà presente con un’opera capolavoro come ‘La Pietra dell’Amore’”.
“Il nostro sforzo – ha affermato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – è rivolto ad elevare il livello dell’offerta culturale di una città che ne è degna. In quest’ottica, la sinergia tra pubblico e privato è strategica e sta cominciando a dare frutti importanti, lì dove il pubblico stabilisce le regole e indica la strada e il privato contribuisce a mutare e a migliorare la qualità degli eventi. Ciclopica organizzata da Sicilia Musei, ma anche le altre mostre che terremo in futuro, seguono questa direzione ormai per noi senza possibilità di ritorno, e contribuirà a rendere Siracusa sempre più attrattiva. Siracusa è affermata come città d’arte, adesso, diversificando l’offerta rispetto ai target e ai generi, stiamo lavorando per farla diventare una città culturale: tutto ciò servirà a richiamare sempre più turisti ma anche a prolungarne la permanenza e, dunque, a fare economia”.
“Si tratta di una mostra raffinata e suggestiva – ha detto l’assessore alla Cultura, Fabio Granata – promossa dal Comune e che è la prima collaborazione con Sicilia Musei. Al di là dell’alto contenuto artistico, l’evento segna la destinazione dell’ex convento di San Francesco d’Assisi a sede di mostre per 365 giorni l’anno diventando esso stesso motivo di attrazione per chi visita la città. Siracusa ha bisogno di eventi culturali, oltre agli spettacoli classici dell’Inda, di respiro internazionale e questa mostra ci riesce. Altro aspetto di cui siamo orgogliosi è che tutto ciò avviene a costo zero per il Comune perché lo sforzo finanziario è a carico di Sicilia Musei, cioè di un imprenditore culturale privato che crede nel successo di un’operazione realizzata in una città come Siracusa ormai conosciuta in tutto il mondo per il suo patrimonio materiale e immateriale”.
“Con circa cento opere esposte – ha concluso Gianni Filippini, presidente di Sicilia Musei – Ciclopica è, sicuramente, una delle più importanti e ricche mostre di scultura, mai arrivate in Sicilia. L’esposizione è stata prodotta esclusivamente per Siracusa e rappresenta il primo dei tanti progetti previsti in questa città”.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20.
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