L’evento è anche l’occasione per presentare l’iniziativa di solidarietà in sostegno di Save the Children. La sua opera monumentale, realizzata in metallo smaltato, (dimensioni cm. 340 x 210 x 390) è un grido liberatorio che libera energia collettiva e una straordinaria forza civile.
Accardi è il promotore di una “guerrilla poetica” che, simultaneamente, venerdì 25 marzo porterà a Palermo, Milano e Venezia una scultura monumentale che rappresenta la parola “FUCK” e che forma idealmente una trilogia inaugurata da Robert Indiana con le sue iconiche “Love” e “Hope”.
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Redazione
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l'assessore samonà: "simboleggia la rinascita della bellezza"
Realizzata in marmo greco di Paros, l’opera raffigura Venere secondo l’iconografia dell’Afrodite pudica. Rinvenuta nel 2005 nell’area archeologica adiacente la chiesa di San Giovanni al Boeo, è una copia romana del II secolo d.C.
L'assessore evidenza come “la sala in cui è esposta la statua acefala della dea è stata fra le più gettonate, non soltanto dagli adulti, ma anche dai tanti adolescenti e dai bambini che hanno visitato il Museo".
Influenzato dalla fisica contemporanea e, in modo particolare, dalla relatività di Einstein, Cicconi nelle sue opere insegue la compenetrazione dello spazio con il tempo, l’uno condizionato e deformato dall’altro, in un continuo dialogo che tende all’unidimensionalità spazio-temporale.
Lungo l’elenco dei maestri presenti in mostra e che comprende quasi tutti i grandi da Rodin, Alberto Giacometti, passando per Marino Marini, Mimmo Paladino, Arman, Pablo Picasso, Asger Jorn, Luigi Mainolfi, Henry Moore e molti, molti altri.
Domenico ZORA è nato il 12 gennaio 1943 a Palermo, dov’è avvenuta la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1999 lascia l’insegnamento al Liceo Artistico per dedicarsi esclusivamente alla scultura.