Sono sparite ad Avola le concessioni cimiteriali con durata superiore ai 99 anni, cioè le cosiddette “concessioni perpetue”.

La denuncia di Bono

Lo denuncia l’ex sottosegretario ai Beni culturali, Nicola Bono, che punta l’indice contro l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Rossana Cannata, responsabile di una modifica del regolamento cimiteriale, approvato dal Consiglio comunale, che accorcia i tempi della concessione.  In sostanza, secondo Bono il provvedimento dispone “una retrodatazione della loro scadenza, fatta risalire addirittura alla data del compimento dei 99 anni dalla data del loro rilascio”.

I costi per le famiglie

Si tratta, per l’ex sottosegretario, di una mossa per incassare i soldi del canone, “sulla base di una pretesa del tutto illegittima, il tutto a spese dei cittadini onesti, che negli anni fino al 1975 hanno sborsato ingenti somme per ottenere le concessioni che ora si vorrebbero azzerare. E per suffragare la sua tesi, Bono sfodera un decreto presidenziale.

Decreto del Capo dello Stato

“La norma del decreto del Presidente della Repubblica del 21 ottobre 1975, n. 803, che disciplina la materia, non è mai stata modificata e sancisce il mantenimento del diritto alla “concessione perpetua” a favore di tutti coloro che ne godono, con la possibilità che ne venga disposta la revoca “quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma, ove si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del Comune e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero”.

Provvedimento illegittimo

Per questo motivo, la modifica del Regolamento di Polizia mortuaria del comune di Avola è del tutto illegittima, non
essendo il Comune di Avola un organo legislativo che modifica le leggi dello Stato a suo piacimento”

“Competenza è del Consiglio comunale”

Il sindaco di Avola, Rossana Cannata, ha replicato alle argomentazioni di Bono sostenendo “che la competenza a modificare i regolamenti comunali appartiene al civico consiglio che nella fattispecie ha operato sulla scorta di copiosa giurisprudenza al riguardo”.

Inoltre, secondo Cannata, “l’avvenuto rilascio, risalente nel tempo, di una “concessione perpetua” cimiteriale non determina in capo al concessionario una posizione di vantaggio intangibile e irreversibile, ben potendo la concessione in questione essere revocata dall’Ente locale, seppur in presenza di presupposti e/o di condizioni stabilite dalla legge”.

La sentenza del Tar

Il sindaco sventola una sentenza del Tar di Catania che andrebbe nella direzione del Comune di Avola. “In tal senso si è espresso il TAR Sicilia, sezione di Catania, con una recentissima sentenza, la 3036 del 16.10.2023, con la quale ha respinto il ricorso proposto da una cittadina avolese, condannata al pagamento delle spese processuali, che aveva adito il Giudice amministrativo chiedendo l’accertamento del diritto alla concessione cimiteriale “perpetua”, oltre che l’accertamento del diritto alla sepoltura/tumulazione dei propri familiari senza applicazione alla concessione di alcun addebito”.