La direzione dell’Asp di Siracusa ha deciso di istituire una “commissione coordinata dal direttore sanitario aziendale con il compito di verificare se esistono tutti i presupposti per il corretto funzionamento del Punto nascita di Avola e della Uoc di Pediatria”.

E’ quanto emerge in una lettera firmata dal commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra in merito al caso della carenza di pediatri nei tre ospedali del Siracusano, il Di Maria di Avola, l’Umberto I di Siracusa e la struttura di Lentini. In sostanza, si tratta degli stessi dubbi sollevati dall’assessorato regionale alla Salute che, rivolgendosi all’Asp la settimana scorsa, aveva sollecitato l’azienda sanitaria a svelare se ci sono le condizioni per tenere aperto il reparto.

La lettera ai dirigenti

L’iniziativa del commissario dell’Asp è stata comunicata, nella stessa lettera,  al direttore sanitario dell’Asp, Salvatore Madonia, al direttore medico del Di Maria, Antonio La Ferla, al direttore del Dipartimento materno infantile, Antonino Bucolo, al direttore del Dipartimento emergenza, Marco Contarini, al direttore della Uoc di Anestesia, Francesco Oliveri, al direttore dell’Utin di Neonatologia di Siracusa, Massimo Tirantello, ed ai direttori di Pediatria dei tre ospedali.

Il caso del Punto nascita di Avola

La vicenda trae origine dalla chiusura del Punto nascita di Avola nei primi giorni di gennaio, per carenza di medici, salvo poi essere riaperto dopo una rimodulazione dei turni che, però, avrebbe comportato un risiko di pediatri tra Avola, Siracusa e Lentini. La coperta si è, dunque, rivelata corta e l’Asp ha provveduto a reclutare medici di una cooperativa esterna al prezzo di 103 euro l’ora. Su questo punto, ancora una volta, l’assessorato alla Salute, ha chiesto delucidazioni, assicurando di non esserne a conoscenza, oltre a volere chiarimenti sulla gestione delle risorse mediche.

Le mosse dell’Asp per risolvere la crisi medica

“Nel 2023 si verificava – si legge nella lettera del commissario dell’Asp di Siracusa – che diversi pediatri, tra cui il direttore dell’Uoc di Pediatria di Avola, si assentavano per malattie/congedo per cui occorreva procedere all’espletamento della mobilità di urgenza per la copertura dei turni ed all’affidamento di una società esterna, vista l’impossibilità di garantire la continuità del servizio pubblico”.

Lo scontro con i pediatri di Lentini

E poi la stoccata ai medici. “A seguito di tali disposizioni – si legge nella lettera di Ficarra – che coinvolgevano i dirigenti di Pediatria dell’ospedale di Lentini, a pieno organico, questi ultimi presentavano certificati di malattia e/o congedo parentale ed il direttore della Uoc medesima numerosi esposti. In particolare, si evidenziava la mancata aderenza del Punto nascita avolese alla rete Sten”.

Il caso Sten

Si tratta della vicenda, sollevata da 9 medici lentinesi, che, nel settembre scorso, hanno denunciato la criticità del servizio, cioè il trasporto dei nascituri in una struttura più attrezzata dotata di Terapia intensiva.

Per Asp nessuna criticità

“Il direttore del Dipartimento medico infantile – prosegue la lettera di Ficarra – il direttore della Uoc di Pediatria di Avola ed il direttore medico del nosocomio in interesse assicuravano che la rete Sten era comunque garantita”. Ficarra, nella sua lettera, spiega che nonostante queste rassicurazioni, vi sono state “le denunce della dottoressa Commendatore (Valeria Commendatore, primario di Pediatria a Lentini ndr) e del segretario regionale della Fials, Idonea”, che, “provocavano clamore mediatico e l’intervento della Regione, attraverso richieste varie ed anche interventi di deputati”.

La valenza del Punto nascita di Avola

Questa commissione, composta da tutti coloro che hanno ricevuto la lettera, oltre a “verificare se esistono tutti i presupposti per il corretto funzionamento del Punto nascita di Avola e della Uoc di Pediatria” sarà necessario tenere in considerazione un altro aspetto, tutt’altro che secondario: l’interruzione “di un servizio pubblico che comunque deve essere reso in sicurezza”.