L’arcivescovo emerito Salvatore Pappalardo ha ricevuto questa mattina la cittadinanza onoraria di Siracusa. E’ stato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, a consegnare la pergamena al prelato che, per 12 anni, ha guidato l’arcidiocesi di Siracusa, adesso nelle mani di Francesco Lomanto. La cerimonia, ristretta a poche persone a seguito dell’emergenza sanitaria, si è tenuta al salone Paolo Borsellino di palazzo Vermexio, in piazza Duomo.

La proposta del conferimento della cittadinanza onoraria all’arcivescovo emerito è stata dell’associazione Dracma, presieduta da Giovanni Di Lorenzo che ha ringraziato Pappalardo per le iniziative intraprese dalla chiesa siracusana nei confronti dei poveri, di chi è senza speranza, dei cosiddetti ultimi.

“La Chiesa siracusana, in questo, non si è risparmiata. La Caritas – ha detto Di Lorenzo – diocesana, come tutte le Parrocchie, svolgono un importantissimo ruolo sociale. Le mense di Via del Nome di Gesù e del Pantheon dispensano numerosi pasti, svolgendo un ruolo di soccorso vero nei confronti di tanti siracusani che, altrimenti, non avrebbero come provvedere. E, purtroppo, oggi questi numeri sono in aumento. Grazie, Padre Vescovo Salvatore, per avere tenuto sempre aperte le porte dell’Episcopio a chiunque avesse bisogno di parlare, di confrontarsi su problemi, di cercare insieme una soluzione; grazie per avere dato conforto, nel momento del bisogno, ad ognuno di noi”.

Nella stessa giornata il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha ricevuto  l’arcivescovo Francesco Lomanto, nello studio verde di Palazzolo Vermexio. Era la prima volta che il capo della Chiesa siracusana si recava in visita a Palazzo di città dal giorno del suo insediamento.  L’incontro è stato l’occasione per rinsaldare, nel solco della  tradizione, i contenuti di una collaborazione, che tra le due istituzioni non ha mai subito interruzioni, necessaria ad affrontare alcune questioni di rilevanza sociale che riguardano la città. In segno di benvenuto, il sindaco ha donato all’arcivescovo Lomanto la riproduzione in argento del cavalluccio di tradizione corinzia utilizzato come simbolo dal museo archeologico “Paolo Orsi”, dov’è custodito.