Nelle ore successive alla rapina commessa il mese scorso ai danni di un ufficio postale di Pachino, gli agenti del commissariato di polizia lo denunciarono. Mancava la flagranza di reato ma gli inquirenti sono tornati da lui con un’ordinanza di arresto, firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa.
Si trova ai domiciliari Concetto Mauceri, disoccupato, con precedenti penali, indicato come l’autore del colpo all’ufficio postale dove, secondo quanto emerso nelle indagini, si sarebbe presentato con un coltello e con il volto travisato, come confermato dai testimoni: in pochi minuti, dopo aver minacciato il personale, è scappato dal locale ma non avrebbe perso dell’altro tempo. I soldi frutto della rapina li avrebbe quasi tutti spesi per comprare la droga, infatti, quando gli agenti di polizia lo bloccarono in tasca aveva solo 65 euro dei 200 portati via dalle casse.
Frattanto, a Siracusa, gli agenti di polizia stanno conducendo le indagini per risalire all’autore del colpo ai danni della gioielleria Cavalieri in via Tisia, nella zona nord di Siracusa. Secondo una prima ipotesi investigativa, ad entrare in azione è stato un uomo che travisato dalla mascherina e dagli occhiali da sole avrebbe convinto il personale a consegnare non solo il denaro, circa 200 euro, ma anche dei preziosi: dopo esserseli messi in tasca è scappato, facendo perdere le sue tracce. Le vittime hanno chiesto l’intervento degli agenti di polizia che hanno ascoltato le loro testimonianze ma al tempo stesso hanno recuperato le immagini delle telecamere di sicurezza per provare ad identificare l’autore del colpo.
A Caltanissetta, invece, la polizia ha arrestato gli autori della violenta rapina al bar Opera di Caltanissetta dello scorso 25 ottobre. Si tratta di tre canicattinesi, Leonardo Capizzi, 43 anni, già detenuto, e di due quindicenni. Gli autori della rapina avevano fatto irruzione nel locale alle 5 del mattino.
All’interno del bar erano presenti il titolare e alcuni clienti. L’analisi dei filmati delle telecamere ha consentito di identificare i tre rapinatori canicattinesi che avevano agito anche con la complicità di una donna, allo stato non identificata.
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