I soldi frutto della rapina commessa in un ufficio postale di Pachino li avrebbe quasi tutti spesi per comprare la droga. Quando gli agenti di polizia lo hanno bloccato, M.C., 31 anni, disoccupato, con precedenti penali, in tasca aveva solo 65 euro dei 200 portati via dalle casse. Non è stato arrestato, ormai i termini della flagranza di reato erano  scaduti, per cui l’uomo è stato solo denunciato e così ha potuto fare ritorno a casa, naturalmente senza quel denaro, sequestrato dagli agenti del commissariato di polizia di Pachino e restituito al responsabile dell’ufficio postale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il presunto rapinatore, che risponde di rapina aggravata, si sarebbe presentato alle Poste armato di un grosso coltello e con il volto travisato, come confermato dai testimoni: in pochi minuti, dopo aver minacciato il personale, è scappato dal locale ma non avrebbe perso dell’altro tempo. Avrebbe avuto necessità di recarsi da uno spacciatore per rifornirsi di droga.

“A seguito delle immediate indagini, gli agenti sono riusciti ad individuare il responsabile della rapina e a recuperare parte della refurtiva ( 65 euro) poiché il ladro aveva già speso la restante cifra per acquistare della droga. L’uomo, nella circostanza, è stato anche segnalato in Prefettura  per uso personale di sostanza stupefacente”, fanno sapere dalla Questura di Siracusa.

Nell’ambito di un’altra indagine, la polizia ha arrestato due ladri di Francofonte, a nord di Siracusa: per rubare le auto, tutte quante nel capoluogo, avrebbero usato la tecnologia, disponendo di congegni elettronici in grado di interagire con le centraline dei veicoli. E così, quasi senza fare troppi sforzi, sarebbero riusciti non solo ad aprire le portiere senza un graffio ma anche di avviare il motore con un semplice click. Sono stati gli agenti della Squadra mobile di Siracusa, al comando del dirigente Gabriele Presti, ad identificare ed arrestare i presunti responsabili,  Giuseppe Basso, 51 anni, e Giovanni Bonavita, 38 anni, di Francofonte, entrambi con precedenti penali,  destinatario di una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Siracusa su richiesta della Procura aretusea.