Esplode la polemica tra il Comune di Melilli, nel Siracusano, l’Oipa, organizzazione internazionale di protezione animali. Al centro della questione la decisione da parte dell’amministrazione di concedere un contributo da 500 euro per il mantenimento e la custodia dei cani randagi da adottare, ospiti nei canili. “Adottare dei cani dai canili siciliani in cambio di denaro. Dopo che fine faranno? Scusate ma siamo sconvolti e seriamente preoccupati. Purtroppo è tutto vero” tuonano gli animalisti.

Il Comune di Melilli, per snellire i canili e conseguentemente ridurre le spese, ha lanciato la campagna “Adotta un cane”. “Le adozioni, oltre a consentire – si legge nel documento del Comune di Melilli – a meravigliosi animali di abbandonare le gabbie dei canili per trovare casa in mura domestiche sicuramente più accoglienti, sono fondamentali per altre due ragioni. In primis, la permanenza presso i canili rappresenta un importante costo a carico della collettività che può essere ridotto soprattutto attraverso le adozioni canine. In più, lo svuotamento delle gabbie per il mezzo delle adozioni e le successive catture di ulteriori cani randagi, rappresentano, insieme alle sterilizzazioni, l’unica soluzione al fenomeno del randagismo. Adottare un cane è semplicissimo: basta rivolgersi direttamente all’Ufficio “Randagismo” del Comando polizia municipale nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 10 ,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00 alle 17,30, oppure contattare il numero 0931 552129. Tutti i cittadini disponibili ad adottare un cane di proprietà comunale ricoverato presso il canile convenzionato con l’Ente, possono ottenere un contributo comunale di euro 500 euro per il suo mantenimento e custodia”.

Un provvedimento che la sezione di Siracusa dell’Oipa contesta. “Con le attuali leggi in vigore, chi verrà “pagato” per adottare un cane, potrà farne ciò che vuole e rimarrà impunito, denunciato (forse), ma impunito”.