L’effetto Coronavirus, incrementato dai provvedimenti del Governo, ha frenato la vita sociale e professionale a Siracusa. Strade praticamente deserte in città, di auto in giro se ne vedono poche, ma fa molta sensazione vedere Ortigia praticamente deserta. Piazza Duomo, di solito affollata anche nelle giornate di lunedì, è spettrale, solo un agente di Polizia municipale e pochissime persone, tra cui dipendenti pubblici in pausa caffè, e qualche turista “coraggioso”  che, armato di macchina fotografica, ha scattato delle foto ricordo.

 

Nella giornata di ieri, una coppia di turisti calabrese si è recata al parco archeologico di Siracusa, che custodisce tesori come il Teatro greco, ma la loro visita è durata lo spazio di qualche minuto. “Siamo stati in biglietteria – racconta Daniele, 30 anni, originario di Reggio Calabria –  dove abbiamo acquistato i biglietti. Abbiamo seguito il percorso che avrebbe dovuto portarci al Teatro Greco ed all’Orecchio di Dionisio, ma siamo stati invitati ad uscire per via del provvedimento del Governo. Per fortuna, ci hanno restituito i soldi, ma devo dire che il personale del parco è stato gentile. Peccato, perché abbiamo perso l’opportunità di vedere dei luoghi meravigliosi e speriamo di tornarci un’altra volta”.

A Noto,  il sindaco, Corrado Bonfanti, ha disposto la chiusura dei seguenti luoghi di cultura e siti museali ricadenti nel territorio netino: Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio, Palazzo Nicolaci, Complesso Museale del Barocco (ex Caserma Cassonello), Biblioteca Comunale di Palazzo Nicolaci, Convitto delle Arti (al cui interno è allestita la mostra “Novecento”, anch’essa chiusa al pubblico), Villa Romana del Tellaro, Teatro Tina Di Lorenzo.

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