Il decreto per il contenimento del coronavirus nelle carceri ha consentito ad un uomo di 38 anni, Sebastiano Amore, avolese, coinvolto in un’operazione antidroga tra Avola e Pachino, denominata “Tà-Tà”, di uscire dal penitenziario di Siracusa e tornare a casa, agli arresti domiciliari.

Il suo legale, Natale Vaccarisi, ha presentato un’istanza al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa che ha disposto il trasferimento del trentottenne, disoccupato, con precedenti penali, nella sua casa. In effetti, il difensore era già riuscito ad ottenere questo beneficio al suo cliente, in relazione ad un’altra inchiesta, denominata Eclipse,  scattata nel gennaio del 2019 con l’arresto di 14 persone, tra cui Sebastiano Amore: le accuse sono, a vario titolo, di estorsione, traffico di droga ed armi sotto la tutela del clan Crapula di Avola. Un’inchiesta nata nel febbraio del 2017 dopo l’esplosione di alcuni colpi di pistola contro un cantiere edile di Avola per la costruzione di una clinica privata.  Per questa vicenda, Sebastiano Amore si trovava in carcere ed il gup di Catania, la settimana scorsa, dopo l’istanza dell’avvocato dell’indagato, aveva accordato i domiciliari  solo che una nuova ordinanza di arresto, nell’ambito dell’operazione “Tà-Tà” ha bloccato l’uscita dal penitenziario del trentottenne.

Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, Fabio Scavone e Gaetano Bono, hanno avuto inizio nel mese di marzo del 2017, dopo l’arresto dei due fratelli di Pachino, Gianluca e Giuseppe Nevola,  che,  secondo gli inquirenti, erano a capo del traffico di droga tra Pachino ed Avola. In particolare,è emerso che i fratelli Nevola, all’epoca dei fatti agli arresti domiciliari, avrebbero approfittato delle autorizzazioni per recarsi al Sert di Noto, o di altri permessi loro accordati dal tribunale per esigenze di vario genere, per incontrare i loro fornitori e reperire lo stupefacente che poi veniva spacciato.

E così il difensore ha presentato una seconda richiesta di scarcerazione ma questa volta il suo cliente ha potuto varcare i cancelli del carcere per tornare a casa.