Quando al tavolo regionale del Centrodestra per la scelta del candidato a sindaco di Siracusa è stato posto il nome dell’ex assessore regionale Edy Bandiera il fronte “siracusano” ha perso un pezzo.

Il Fronte dei siracusani

Nelle settimane scorse, lo stesso Bandiera e gli ex deputati regionali, Mario Bonomo, Giovanni Cafeo ed Enzo Vinciullo avevano deciso di strappare con i partiti del Centrodestra, contestando il metodo scelto per indicare il leader della coalizione elettorale che prevedeva anche l’esclusione delle liste civiche dai vertici, organizzati da Fratelli d’Italia.

Il polo civico

Una scelta che sembrava come la costituzione di un nuovo polo, in chiave strettamente locale, in cui, nelle intenzioni dei 4 “scissionisti” avrebbe potuto esserci anche la coalizione civica, denominata Officina per Siracusa, che vede tra i leader l’ex sindaco Giancarlo Garozzo.

Il piano concepito era, sostanzialmente, questo: scegliere un candidato sindaco per presentarsi alle elezioni, staccare il biglietto per il ballottaggio a scapito del Centrodestra ufficiale, nelle mani di rappresentanti della provincia, tra cui i deputati Luca Cannata (FdI) e Peppe Carta (Mpa), mostrare la propria forza e giocarsi le proprie carte al secondo turno.

L’asse dei siracusani traballa

Con Bandiera in campo, nelle file di Forza Italia, partito che, secondo quanto prospettato nel corso dell’ultimo tavolo regionale del Centrodestra, dovrebbe indicare il nome del candidato sindaco, i componenti dell’asse siracusana, sono scesi di numero.

Ed ora si pone una scelta: continuare sulla strada tracciata nelle settimane scorse, puntando tutto sulle liste civiche e con l’alleanza con Garozzo e gli altri “soci” di Officina Siracusa o prendersi una pausa di riflessione che, a pochi mesi dal voto, rischia di essere una resa?

Il caos a Catania ed i riverberi su Siracusa

La situazione nel Centrodestra non è, comunque, semplice nonostante le indicazioni del tavolo regionale che a Catania non ha risolto anche un bel niente, con una spaccatura evidente tra la Lega di Sammartino, che insiste con la candidatura di Valeria Sudano, e Fratelli d’Italia che ritiene Catania la sua “capitale” siciliana.

Caso Lega

I riverberi di queste divisioni potrebbero interessare anche Siracusa, del resto se Sammartino fosse costretto a cedere Catania, la Lega potrebbe rivendicare Siracusa. Se questo fosse il quadro il vicepresidente della Regione scommetterebbe su un suo fedelissimo, l’ex deputato regionale, Giovanni Cafeo.

Sfida interna in FI

Forza Italia ritiene, invece, chiusa la partita su Siracusa, anche se ci sarebbe un ultimo delicato passaggio: chi scegliere tra l’ex assessore Bandiera e Ferdinando Messina? Quest’ultimo, ex presidente del Consiglio comunale, ha uno sponsor di peso: il deputato regionale, Riccardo Gennuso.