Ci sono due aree civiche a Siracusa che potrebbero spostare gli equilibri nella corsa a sindaco, determinando o il successo del leader di una coalizione al primo turno, presumibilmente quella del Centrodestra per numero di liste e tradizione, o i candidati che andranno al ballottaggio.
Garozzo e Bandiera
La prima, che ha un’ispirazione di Centrosinistra, è quella che fa capo all’ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora, l’altra, riconducibile all’ex assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, è certamente gravitante nell’area del Centrodestra. Entrambi sono candidati a sindaco, con Bandiera che, proprio ieri, a BlogSicilia, ha declinato l’invito del candidato del Centrodestra, Ferdinando Messina, a rientrare nella coalizione.
Trattative in corso
Le trattative tra le due aree sono in corso, del resto, entrambi hanno in mente una suggestione: quella di unire le forze e presentarsi agli elettori con un unico candidato sindaco, sostenuto da sette liste.
Sette liste
Quattro sono legate a Garozzo: Cantiere Siracusa, Siamo Siracusa, Grande Siracusa 2023 e Fuori sistema per Siracusa.
Tre per Bandiera: Salviamo Siracusa, Edy Bandiera sindaco ed Udc. Un raggruppamento che, secondo i pontieri di entrambi gli schieramenti, avrebbe delle possibilità importanti almeno per staccare il biglietto del primo turno e giocarsi tutto al ballottaggio.
L’arrocco sul nome del candidato sindaco
Il vero nodo, e non è cosa da poco, è il nome del candidato sindaco in questo Polo civico. Chi farà un passo indietro tra Garozzo e Bandiera? Qui le cose si complicano.
Le ragioni di Bandiera
Da un lato c’è Edy Bandiera che si è reso protagonista di uno strappo clamoroso con il Centrodestra, in particolare con il presidente della Regione, Renato Schifani, del resto per il Governatore perdere nella città dove un candidato ha il simbolo di Forza Italia sarebbe un grave smacco politico.
Bandiera ha contestato la scelta di Ferdinando Messina per la modesta popolarità dell’ex presidente del Consiglio comunale e per la sua inesperienza amministrativa. Insomma, si è spinto molto, per cui, accettare di entrare in una coalizione ma non da candidato sindaco sarebbe interpretata come un’altra marcia indietro che rischia di compromettere la sua carriera politica.
Lo strappo di Garozzo
Non da meno sono le ragioni di Giancarlo Garozzo, autore anche lui di un divorzio, quello con Alfredo Foti, che, fino alla settimana scorsa, era il candidato a sindaco di Officina civica per Siracusa, spaccatasi in due dopo la decisione dell’ex sindaco di correre per Palazzo Vermexio.
Un altro ribaltone sarebbe difficile da digerire per chi lo ha seguito in questa scelta, tra cui Moena Scala e Gianluca Scrofani, senza contare Mario Bonomo, tra i registi di questa operazione politica.
Ipotesi terzo nome
La soluzione più “salomonica” sarebbe quella del ritiro da parte di entrambi per un terzo nome, condiviso da entrambe le anime. Ed anche su questa ipotesi sorgono delle perplessità, per via del fatto che servirebbe un candidato forte e soprattutto conosciuto in città. Difficile, però, trovare, a poco meno di un mese dalla presentazione delle liste, una persona che superi la notorietà di un ex sindaco (Garozzo), che ha governato per 5 anni, dal 2013 al 2018, e di un ex assessore regionale, (Bandiera), in sella nel Governo dell’isola per 3 anni.
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