il sostegno al candidato ferdinando messina di forza italia

Corsa a sindaco, Schifani compatta il Centrodestra, “successo al primo turno”

E’ stato necessario l’arrivo a Siracusa del presidente della Regione, Renato Schifani, per compattare il Centrodestra e “spingere” il candidato sindaco, Ferdinando Messina, esponente di Forza Italia, scelto dal tavolo regionale circa due settimane fa.

“Era un incontro dovuto con tutti i componenti della maggioranza: c’è volontà di andare unite per vincere al primo turno” ha tagliato corto il Governatore.

Ricompattato il Centrodestra

All’Ortea Palace di Ortigia, c’erano tutti i vertici regionali del Centrodestra per incontrare Schifani che ha dato “udienza” a ciascuna delegazione dei partiti.

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Per Fratelli d’Italia c’erano il deputato nazionale, Luca Cannata ed il parlamentare Ars, Carlo Auteri, accompagnati dal commissario provinciale, Peppe Napoli; la nuova Democrazia cristiana era guidata da Mimmo Rotella, supervisore di Cuffaro per la provincia di Siracusa, insieme a Giovanni Magro e naturalmente Forza Italia, con il deputato Ars, Riccardo Gennuso (erano presenti il padre, l’ex deputato regionale Pippo Gennuso ed il fratello Luigi, candidato al Consiglio comunale di Siracusa) ed il neo coordinatore provinciale, Corrado Bonfanti.

L’accordo con il Mpa

Il Mpa, rappresentato dal parlamentare regionale, Peppe Carta, che, aveva puntato sull’ex presidente dell’Ias, Peppe Assenza come candidato sindaco, si è allineato su Messina. Nei giorni scorsi, sono comparsi dei manifesti elettorali con il simbolo degli autonomisti ma senza l’indicazione su Messina. Il colloquio con Schifani ha, però, rimesso le cose a posto.

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Il caso Lega

All’incontro si è anche presentato Enzo Vinciullo, coordinatore provinciale della Lega, autore di uno strappo con il Centrodestra e protagonista di vibrate frizioni dentro lo stesso partito, al punto da attaccare il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino ma dopo il colloquio con Schifani è rientrato nella coalizione, dove vi parteciperà con una propria lista.

Nel quartier generale del Centrodestra c’era anche Giovanni Cafeo, esponente della Lega, vicino a Sammartino, anche lui, nei mesi scorsi, entrato in polemica con il Centrodestra provinciale  in relazione al metodo, in quel periodo adottato per la definizione del candidato a sindaco, quando sul tavolo c’era l’ipotesi di Peppe Assenza.

Cafeo era tra coloro che aspiravano alla corsa per Palazzo Vermexio ma ha garantito il suo sostegno alla coalizione che punta su Messina. Non a caso, la settimana scorsa, hanno fatto il loro ingresso nel Centrodestra due liste, Insieme dell’ex assessore Alfredo Foti, vicinissimo a Cafeo, e Laboratorio civico di Salvo Castagnino. Si è fatto vedere anche il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, ormai nell’orbita di Forza Italia, che si ricandida per un secondo mandato.

Assente l’Udc

Nella coalizione a Siracusa manca l’Udc che, oltre una settimana fa, ha annunciato di voler sostenere Edy Bandiera, candidatosi a sindaco ed uscito dal Centrodestra in polemica dopo la scelta caduta su  Messina.

Bandiera? Decida lui

Il presidente della Regione ha risposto ad una domanda su Edy Bandiera. “Decida lui cosa intende fare. Avevo parlato con lui tre settimane fa, invitandolo a rimanere al suo posto come coordinatore provinciale di Forza Italia. Del resto la sua storia è in Forza Italia, ha fatto una sua scelta, ne prendiamo atto ma noi andiamo avanti per la nostra strada”

“Contento per Catania, responsabilità della Lega”

“C’è senso di responsabilità da parte degli alleati. Sono contento anche dell’intesa con Catania, la situazione era delicata per la presenza di due candidati del Centrodestra per poi trovare una sintesi sull’avvocato Trantino ma voglio rimarcare il senso di responsabilità della Lega che ha ritirato il proprio candidato” ha aggiunto Schifani.

Gli equilibri nel Centrodestra

Tra alcuni esponenti del Centrodestra circola la voce che la fase post elettorale sarebbe stata gestita male da Schifani che non ha “accontentato” chi è rimasto fuori dall’Ars, creando, così, squilibri dentro la stessa coalizione.

“Io mi sono confrontato per le Partecipate – dice Schifani – con i segretari regionali dei partiti, per quanto concerne la posizione della giunta vi era un mio iniziale atteggiamento di non inserire assessori non eletti, poi il partito di maggioranza relativa della Regione (Fratelli d’Italia ndr) ha insistito per un percorso diverso, ho informato i partiti che vi era da parte mia un’apertura per i non eletti, dunque tecnici. Tutto si è svolto in piena e totale serenità ma se poi  qualche aspirante assessore ci è rimasto male, questo non è colpa mia”.

 

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