• Ancora caos sui dati del contagio in Sicilia
  • Il vicepresidente dell’Anci Sicilia sostiene che non sono veri
  • Indice puntato sulla Regione e sulle Asp

«L’inchiesta e gli arresti in Sicilia sui dati contraffatti dell’emergenza Covid19, miracolosamente, in un attimo stanno illuminando i tanti, soprattutto nel centrodestra, che per un anno sono stati in silenzio senza sentire o vedere come i numeri sfornati sin dall’inizio non erano di sicuro reali».

I dubbi sui dati

Lo afferma il vicepresidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, che interviene sulla polemica relativa ai numeri sul contagio nell’isola, su cui ci sono tanti dubbi a seguito dell’inchiesta della Procura di Trapani sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Sicilia.

Nelle carte dei magistrati emergono falle nella raccolta dei dati che avrebbero alterato la situazione sulla diffusione del Covid19. Ieri, è stato l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Paolo Reale a sollevare il problema della veridicità dei dati.

Regione ed Asp

Il vicepresidente dell’Anci, nonché coordinatore regionale di Base riformista del Pd, prende di petto l’assessorato alla Salute e le Asp. «Tutti adesso scoprono l’acqua calda – continua il Presidente Paolo Amenta – ma in quest’anno di emergenza pandemica in Sicilia non sono poi state molte le voci che si sono alzate scandalizzate o sconcertate per i dati “farlocchi” che la Regione e i Direttori generali delle Asp hanno continuato a sfornare sul dramma Covid19″.

“Da un anno, infatti, siamo – aggiunge Amenta – stati tra i pochi, assieme ad alcuni Sindaci, ad invitare oltre la Regione per i dati generali, ma soprattutto, mi preme ricordare, il Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Siracusa, a migliorare la propria comunicazione sui dati nel territorio, per quanto riguarda i contagi, i tamponi effettuati, i posti letti disponibili e quelli in terapia intensiva, senza mai avere risposte chiare e certe”.

Centri vaccinali nel caos

Secondo il vicepresidente dell’Anci Sicilia, nei centri vaccinali del Siracusano si sono verificati dei disagi.  “Come abbiamo già denunciato – dice Amenta – giorni addietro, nei Centri vaccinali in provincia si è assistito all’inverosimile, ovvero, non tanto alla mancanza di vaccini, come si potrebbe pensare, ma addirittura all’assenza di presidi sanitari come aghi e siringhe che solo grazie agli interventi dei Comuni e dei Sindaci che li hanno acquistati, si è potuto procedere alle somministrazioni.”

 

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