“Lukoil e Confindustria hanno gettato la maschera e se fino a qualche settimana fa invocavano il “patto sociale” oggi con arroganza presentano un piano industriale per il 2021 senza una chiara prospettiva per il futuro, evidenziando una distanza abissale dal territorio e la negazione del principio Costituzionale di “responsabilità sociale di impresa”. Lo afferma Antonio Recano, segretario provinciale della Fiom Cgil Siracusa commentando il piano della Lukoil che, a partire dal gennaio del 2021 ridurrà la raffinazione del petrolio nei propri impianti, nella zona industriale di Siracusa, per poi avviare nell’aprile del 2021 la Cassa integrazione.

“Un piano presentato con arroganza e distacco – dice Antonio Recano, segretario provinciale della Fiom Cgil Siracusa –   che alimenta un clima di incertezza che genera paura per un nuovo pericoloso riposizionamento della Lukoil, che rischierebbe di mettere in discussione l’asseto complessivo di tutto il Petrolchimico Siracusano. In questa situazione non aiuta il silenzio delle aziende e di Confindustria su come agganciare progettualmente un inevitabile processo di transizione energetica processo che rischia di generare, se non governate in un contesto di responsabilità sociale e di sostenibilità ambientale, una tempesta perfetta preludio di pericolose trasformazioni in un territorio già duramente colpito”.

La Fiom Cgil ritiene che potrebbe scatenarsi un effetto domino sulla zona industriale ed a pagarne le conseguenze sarà l’indotto. “Ancora una volta quelli che rischiano – dice Antonio Recano segretario della Fiom Cgil Siracusa –  di pagare il prezzo più alto saranno i lavoratori dell’indotto. In questo senso è indecifrabile come, la Confindustria e le aziende petrolchimiche, pensano di ricomporre la frattura che oggi c’è tra territorio e industria, come possono pretendere “fiscalità di vantaggio, investimenti infrastrutturali, risorse per la transizione energetica e sfuggire il confronto sulla politica degli appalti, su come pensano di definire il rapporto tra diritti e interessi confliggenti come, profitto, compatibilità ambientale, occupazione e responsabilità sociale d’impresa”

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